Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
25 dic 2021
I risultati di Barbour nell’anno terminato alla fine dello scorso mese di aprile mostrano ricavi crollati durante il periodo. Ma ci sono state anche buone notizie, visto che la società rimane redditizia e ha anche affermato che le sue prestazioni hanno mostrato la “forza e la resilienza” dei suoi marchi, nonché la validità a lungo termine del modello di business dell’azienda.

Il fatturato è sceso a 218 milioni di sterline (258,1 milioni di euro) dai 242,8 milioni di sterline (287,5 milioni di euro) dell’anno precedente, ma l’utile operativo è salito a 36,1 milioni di sterline (42,7 milioni di euro) da 35,1 milioni di sterline (41,6 milioni di euro). Anche l’utile ante imposte è aumentato, a 36,3 milioni di sterline (42,9 milioni di euro) da 35,8 milioni di sterline (42,4 milioni di euro). E l’utile netto dell’anno è stato di 27,9 milioni di sterline (33 milioni di euro), in lieve calo rispetto ai 28,9 milioni di sterline (34,2 milioni di euro) dell’esercizio precedente.
Nonostante la redditività della società, il calo delle entrate mostra che i tre marchi dell’azienda – Barbour, Barbour International e il più giovane Barbour Beacon, lanciato nel 2018 – hanno ancora sofferto durante il periodo in cui la pandemia ha riscritto le regole dello shopping nell’abbigliamento. L’azienda inglese ha comunicato che anche i suoi margini sono diminuiti.
Barbour ha sottolineato che la cifra dell’utile operativo rappresenta “una performance costante”, oltre a mostrare la sua resilienza finanziaria e la capacità di gestire i costi “attentamente e in modo appropriato”. E con un’impressionante understatement ha aggiunto che il suo bilancio d’esercizio rimane “relativamente forte”, dato che la liquidità che detiene per l’attività si è ridotta a 95,4 milioni di sterline (113 milioni di euro), sebbene sia una cifra solo leggermente inferiore ai 97,4 milioni di sterline (115,3 milioni di euro) dell’anno precedente. Questo è importante, perché consente alla società britannica di proteggere le cose che più contano per lei, come il servizio clienti, gli obiettivi a lungo termine e le partnership, oltre a permetterle di investire per il futuro.
Inoltre l’azienda fondata nel 1894 a South Sields, in Inghilterra, da John Barbour, sta pianificando ulteriori investimenti in tecnologia e sostenibilità perché, nonostante l’attuale incertezza e la contrazione del mercato, ha indicato nel proprio comunicato di essere fiduciosa nella crescita a lungo termine del business.
Barbour vede enormi opportunità in tutto il mondo e ha affermato che continuerà ad investire e crescere nello spazio economico europeo, nonostante le sfide da affrontare create dalla Brexit.
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