Un brand piccolo piccolo sotto il cui cappello nascono borse raffinate e uniche. Monica
Sghedoni ha creato il brand Lamo Borse, dal suo soprannome Mò, per dare spazio a una creatività che fino a qualche anno fa era rimasta nascosta. Emiliana di Sassuolo, Monica si trasferisce a Torino 21 anni fa, con la nascita del primo figlio. È nel 2015 che inizia per caso a fare borse all’uncinetto che vende alle amiche e poi, vista la richiesta, espone a una private sale di Natale.
Da quel momento le richieste aumentano. «Oltre alle borse all’uncinetto ho iniziato a cimentarmi in quelle di pelle – racconta Monica al Sole24Ore -, le prime erano in pelle rifinite sempre all’uncinetto, poi ho iniziato a cucirle a mano. Tuttora le cuciture esterne sono fatte a mano e solo quelle interne a macchina».
La produzione è contenuta, arriva a 120-130 borse ogni anno, una nicchia di qualità. «Seguo io dal disegno del modello al taglio fino all’assemblaggio» dice. Proprio per questo il numero degli oggetti prodotti è una piccola quantità. Ma Monica preferisce mantenere questi ritmi, senza affidare la produzioni ad esterni.
«Ho creato un mio angolo, un laboratorio dove posso produrre le borse – racconta ancora -. Ogni borsa è pezzo unico, ma chiaramente replicabile. Ci sono modelli che hanno avuto successo e che quindi sono stati prodotti per diverse clienti. Mentre per esempio i secchielli di rafia realizzati per l’estate sono tutti diversi, almeno nel colore».
Ogni stagione nasce con prodotti nuovi, ma anche Monica ha alcune borse iconiche. «Mi piace cambiare e non essere ripetitiva – dice -. Ma ci sono modelli che ripropongo a ogni collezione come quelle in pelle con la tasca applicata. I secchielli per l’estate sono nati due anni fa e sono andati bene, pertanto verranno prodotti nuovamente».