Forse dovremmo essere più cauti e chiederci dove ci piacerebbe andare, con la pandemia che non concede tregua. Negli ultimi due anni siamo diventati inevitabilmente più fatalisti, pronti a cambiare meta e programma in un attimo. La voglia di viaggiare è sempre alle stelle, ma come, quando, perché e, timidamente, dove? Alla scorsa edizione della fiera del turismo ILTM, a Cannes, sono emersi alcuni comuni denominatori tra compagnie alberghiere, operatori ed enti del turismo.
Tutti documentano un crescente bisogno di stare nella natura, di prendersi cura di sé, di fare esperienze e attività costruttive, di rispettare l’ambiente, che spesso si traducono in proposte di responsabilità concrete sulla sostenibilità, soggiorni tematici in retreat (meditazione, alimentazione, kinesiterapia, eccetera) e programmi di longevity più mirati alla qualità della vita che a nascondere l’invecchiamento. Sempre alla fiera del turismo di lusso, Tina Edmundson, Global Officer Brand & Marketing del gruppo Marriott, ha presentato i dati di una recente ricerca dell’agenzia Team One sui consumi della Global Affluent Tribe (GAT), costituita da quasi duemila persone tra 25 e 65 anni, provenienti da Usa, Uk, Brasile, Cina, Emirati Arabi e India, che rappresentano circa il 70% dei consumatori più ricchi del pianeta. Viaggiatori abituali, i GAT hanno spostato l’interesse dai viaggi di benessere ai viaggi che fanno bene, concetto che ben si sintetizza con il concetto di regenerative travel.
Il nuovo trend va oltre la consueta sostenibilità e punta a lasciare i luoghi visitati non solo come erano, ma persino migliori, grazie al valore aggiunto di un turismo sempre più consapevole. Nel settore “luxury”, questo significa scegliere viaggi che consentono una rigenerazione personale, sfruttando l’esperienza per cambiare il proprio stile di vita; rigenerazione delle relazioni, privilegiando legami e connessioni tra le persone con cui si viaggia e che si incontrano, e rigenerazione culturale e del territorio, per esempio scegliendo strutture e operatori che investono localmente e sono certificati per farlo. Con queste premesse, abbiamo scelto dieci destinazioni da visitare subito o comunque appena sarà possibile.