Pubblicato il
11 gen 2022
Il marchio padovano di kidswear, sinonino di qualità e artigianalità 100% made in italy, estende le proprie linee di prodotti all’abbigliamento per la prima infanzia, dagli zero ai dodici mesi di vita, concentrandosi sempre su design e produzione rigorosamente italiani.

“Dopo anni in cui abbiamo prodotto per marchi terzi, italiani e stranieri, abbiamo deciso per il futuro di focalizzarci maggiormente sul nostro brand Biribò”, spiega a FashionNetwork.com la fondatrice e titolare Barbara Calonego, “ampliando le proposte delle nostre collezioni, nelle quali stiamo inserendo sempre più capi d’abbigliamento che vadano oltre il semplice corredino e accessori da cameretta per bebè e prima infanzia, in cui ci siamo specializzati quasi da sempre”.
Biribò nacque in Italia nel 1983-84 da un’idea di Barbara Calonego insieme a due amiche (nel tempo ritiratesi dal progetto) per realizzare bambole e pupazzi di pezza e articoli di regalistica riferiti al mondo del bambino. Oggi il marchio è capitanato anche dal marito della Calonego, Giovanni Manfrin.
“Iniziammo, e non è una frase fatta, quasi per gioco, con poche risorse e con metodi produttivi molto spartani, casalinghi, rivolgendoci in particolare all’universo degli articoli da regalo e frequentando le fiere di quel segmento”, racconta Barbara Calonego.

Ritrovandosi a non essere più competitiva sul mercato nel periodo in cui le lavorazioni hanno cominciato ad essere delocalizzate all’estero, in nazioni asiatiche o dell’Est Europa, a partire dagli anni Novanta Biribò ha deciso di orientarsi maggiormente verso il lavoro di terzista, dopo essere stato contattato da grandi aziende italiane ed estere per realizzare e rifinire prodotti tessili e accessori per il mondo dell’infanzia. Tuttavia, non tralasciò il proprio brand omonimo, specializzandosi nel bambino dalla stagione 1993/94, partendo anche in questo caso dall’oggettistica e dagli articoli da regalo e arrivando a realizzare corredini completi.
“Abbiamo sempre partecipato allo stile e alla ricerca nei materiali, anche delle collezioni che abbiamo confezionato per altri brand”, aggiunge l’imprenditrice veneta. “E oggi siamo rimasti uno dei pochi studi in Italia a curare tutto dalla A alla Z, dall’ideazione alla produzione all’imballaggio dei prodotti. Sebbene tantissime aziende negli ultimi lustri si siano rivolte a produzioni estere per tagliare i costi, penalizzando splendide realtà artigianali italiane, percepiamo che oggi qualcosa sta cambiando. In tanti stanno facendo marcia indietro, anche perché nell’ultimo periodo i costi dei trasporti internazionali sono diventati assurdi, eliminando buona parte dei vantaggi competitivi”, precisa l’imprenditrice.

Pur non volendo abbandonare le lavorazioni in conto terzi, il progetto è di riorganizzare l’azienda mettendo al centro Biribò, che produce anche numerose borse, valigette e zaini dedicati alle neomamme, cercando di allargarla all’abbigliamento primo vestire per bimbi 0-12 mesi. “I primi articoli di questo tipo che abbiamo testato e proposto sul mercato nell’ultimo anno e mezzo (tutine, pagliaccetti, costumini da bagno, bavaglini, magliettine, accappatoi, scarpine) hanno dato ottimi riscontri, per cui ci stiamo adoperando per ampliare la gamma”, sottolinea Barbara Calonego.
Biribò, che consente anche la personalizzazione dei propri articoli, realizza linee flash per il periodo natalizio e ha lanciato un e-shop B2C per i clienti finali all’interno del proprio sito web. L’azienda con sede ad Urbana e showroom a Merlara, comuni in provincia di Padova, produce le proprie collezioni utilizzando tessuti interamente italiani, fra cotoni organici e altri materiali ecologici, come lane 100% naturali. “Guardando ancora più avanti nel tempo, stiamo pensando ad ampliare le proposte fino ai 24 mesi, a realizzare collezioni pre-maman, ma soprattutto linee in coordinato mamma-figlio”, conclude Barbara Calonego.
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