Sfilate

La moda modulare di Zegna ha dato il via al menswear milanese


Versione italiana di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il



14 gen 2022

“Lavoriamo a maglia solo i filati che conosciamo”, ha spiegato Alessandro Sartori presentando la sua nuova collezione modulare e componibile per la casa di moda di origine piemontese Zegna.

Zegna, Autunno-Inverno 2022/23 – Foto: Zegna

Mixando presentazione privata e maxi trasmissione sul web, la collezione Zegna per l’inverno 2022 ha dato il via venerdì pomeriggio alla stagione di sfilate maschili di Milano.
 
Le ultime creazioni innovative di Alessandro Sartori per la casa di moda italiana puntano prima di tutto sui progressi tecnici e i capi multifunzione, che vengono inseriti nel guardaroba quotidiano di un uomo moderno: da intelligenti stratificazioni ad astute strutture interne, fino a straordinarie fodere in cashmere. Si è trattato anche della prima proposta completa da quando l’azienda si è riposizionata su un’unica collezione denominata Zegna, invece delle tre precedenti a nome Ermenegildo Zegna.

Considerato uno dei migliori sarti della moda attuale, Alessandro Sartori ha immaginato una serie di giacchette di lana molto cool, assemblate con una maglia di cashmere per l’interno. Mentre una nuova lusinghiera over-shirt in suede idrorepellente presenta la fodera in filato di cashmere Donegal.
 
“Utilizziamo il più puro dei cashmere, conosciamo personalmente ogni produttore e loro vendono solo a Zegna”, ha sottolineato lo stilista.

Anche la linea di calzature è stata oggetto di una profonda reinvenzione, con stivaletti in pelle tecnica, rifiniti con jersey altrettanto tecnico.

“È un approccio techno all’haute couture maschile”, ha commentato Alessandro Sartori, che ha invitato appena 50 persone al quartier generale di Zegna, in Via Savona, per assistere a questo show ibrido semi-phygital. Un video di presentazione culminato in un grande cast, che indossava i nuovi colori del logo Zegna, nero e ruggine, attorno al Duomo di Milano.

Zegna, Autunno-Inverno 2022/23 – Foto: Zegna

“In realtà eravamo poche centinaia di persone, erano le 6 del mattino e si gelava. Ma siamo riusciti a dare l’impressione che ci fossero 6.000 comparse”, ha riso il designer.
 
Appollaiati su sedute che rispettavano il distanziamento sociale, e tutti con indosso le mascherine FFP2, gli ospiti hanno assistito a una proiezione preregistrata, trasmessa in simultanea sulla piattaforma digitale e al quartier generale. Questo fashion film include in particolare un numero danzato da una folla di persone, creato da Sadeck Waff, il coreografo del momento, e immagini di modelli che percorrono colline alpine, oppure che girano in un laboratorio metafisico.
 
“Volevamo offrire molteplici approcci alla collezione. A causa della pandemia, questa volta per il 90% digitali e per il 10% dal vivo”, ha detto lo stilista di Zegna, che da dicembre è quotato sul mercato del New York Stock Exchange, con un flottante di oltre due miliardi di dollari.
 
Come per l’ingresso in Borsa – che si basa su tecniche finanziarie all’avanguardia – la tavolozza dei colori era di un’intelligenza sottile: bianco latte, vigogna, mogano e persino fieno. Come del resto era la silhouette. Per esempio nella casacca a forma di giacca a vento in shearling idrorepellente, con fodera in maglia e, sotto, un ampio dolcevita. Oppure nelle giacche over-shirt dalle forme squadrate, indossate su camicie aderenti in cotone pettinato molto spesso. O ancora negli ampi peacoat, in micro lana e mohair, realizzati con rifiniture in pelle lucida totalmente idrorepellente. Il meglio di Sartori sono state però le casacche attorcigliate con cerniere oblique, che diventeranno pezzi di culto per quegli uomini che oggi sono attentissimi ad un’importante sartorialità.
 
Tutto indossato su pantaloni a tubo ondulati, o su altri stretti alle caviglie. La collezione era ricca di dettagli intelligenti, in particolare nel caso delle tasche applicate, fuse con le giacche anziché cucite.
 
Sul versante della maglieria, Sartori ha anche mostrato un pullover stile Aran realizzato in filati pettinati e cashmere a otto fili interamente intrecciato a mano, dotato della tipica imprevedibilità degli Aran irlandesi, dove ogni capo risulta diverso dall’altro.

Zegna, Autunno-Inverno 2022/23 – Foto: Zegna

Rivolgendosi al pubblico in italiano e inglese dopo il défilé, lo stilista si è prodigato per elogiare gli artigiani Zegna. “Abbiamo avuto per mesi 80 artigiani, 160 mani esclusivamente dedicate a questa collezione”, ha detto entusiasta.
 
Per la sera Zegna propone cappotti architettonici estremamente curati e ben pensati, realizzati in denim giapponese fatto di pura lana, particolarmente innovativi, con giromanica a mezzo raglan ultra cadente, che disegnano spalle lievemente spioventi. Creazioni che hanno ripreso il tema dell’ultima collezione di Alessandro Sartori, la capsule “Zegna Outdoors” uscita in dicembre.

“Si tratta di un sistema modulare, con meno colori, ma tutti simili. Molte variazioni di sfumature più che tinte. Voglio ridefinire il guardaroba odierno”, ha concluso.
 
Cosa che Sartori è sicuramente riuscito ad ottenere.

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