Pubblicato il
18 gen 2022
Mavive recupera i livelli pre covid nel 2021 con un fatturato in volata sopra i 30 milioni di euro. Il risultato registrato dallo specialista veneziano di profumi è in aumento del 30% rispetto al 2020 e del 7% sul 2019.

Il business a livello wholesale consolidato ha toccato quota 60 milioni di euro di volume d’affari. L’Ebitda, balzato del +250%, ha triplicato il suo valore in rapporto al fatturato (oltre il 10%) rispetto al 2020 e lo ha raddoppiato se comparato al periodo pre-pandemico.
L’export, pari al 63% del fatturato, sale del 35% a 19,6 milioni (+12% sul 2019 e +6% sul 2018), trainato da mercati strategici come Far East (+140%) e Americhe (+162%). L’Europa, che genera il 69% di tutte le vendite oltreconfine, sale del 27%, con Germania in testa a 3,4 milioni (+10%), seguita da Gran Bretagna (+86%) e Russia (+158%). In ripresa anche l’Italia con un fatturato in aumento del 22% a 11,5 milioni. L’e-commerce, ancora in fase di start up con un’incidenza minima sul business, mantiene il trend di crescita a due cifre.
Il brand di proprietà The Merchant of Venice è cresciuto del 51% rispetto al 2020, con un raddoppio del fatturato in Italia e un +39% sui mercati internazionali. La licenza del profumo Furla, lanciata nel 2020, segna un +166%. Quella Ermanno Scervino continua il trend positivo (+215%) spinta dal mercato russo.
Mavive stima di raggiungere un fatturato di 51 milioni di euro nel 2026 con una configurazione del business a livello wholesale consolidato di oltre 100 milioni. Il gruppo ha in programma di finanziare importanti investimenti per lo sviluppo del portafoglio marchi in licenza e pensa al lancio di un nuovo brand di proprietà. Nel corso del 2021 la società ha sostenuto numerose iniziative benefiche e rinnovato gli interventi economici a favore del Museo del Profumo.
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