Sfilate

Menswear a Parigi giorno cinque: Loewe, Vuarnet e Hermès


Versione italiana di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il



23 gen 2022

Le sfilate di abbigliamento maschile viste sabato a Parigi erano tutte incentrate sull’abbattere i confini: tra vestiti e accessori da Loewe; tra fine settimana e lavoro da Hermès; tra montagne e club da Vuarnet.
 
Loewe – Luce sul mondo
 
Un buon quarto dei look della sfilata maschile di Loewe erano illuminati dall’interno, nell’ultima collezione per la maison disegnata da Jonathan Anderson, il più fresco e sfacciato visionario della moda maschile di oggi.

Loewe – Autunno-Inverno 2022 – Menswear – Parigi – © PixelFormula

Strisce luminose fatte di LED bianchi decoravano le cinture, spuntavano dai blazer, dalle tute borchiate o dalle maglie decorate, e percorrevano con pazze fantasie delle magliette color carne fatte di calze.
 
“L’idea della luce sul mondo. Poiché tutti abbiamo vissuto questa esistenza illuminata. Qualcosa di spirituale”, ha spiegato Anderson dopo lo show, messo in scena in un enorme campo da tennis al coperto nella periferia occidentale di Parigi.

Praticamente ogni look conteneva qualcosa di inaspettato, come la borsa da flamenco che all’improvviso è diventata un paio di stivali in stile hushpuppy, o i guanti di lana, le cui dita sono cresciute fino a diventare tentacoli che raschiavano il pavimento.
 
“Abbattere i confini; tra vestiti e accessori; l’androginia; e il non avere limiti”, ha commentato il designer nordirlandese.
 
Il défilé è stato presentato in mezzo a una serie di nastri giganti appesi a maschere d’alluminio inclinate, come bandiere strappate, con l’intero pavimento dello spazio ricoperto di sabbia. Niente era davvero come sembrava, compreso un trio di cappotti di gomma in colori luminosi che sembravano fatti di caucciù trasparente, rivelandosi invece realizzati in pelle semitrasparente, quasi risplendente, e con la biancheria intima ben visibile al di sotto.
 
Per riscaldarsi nel suo territorio senza confini, Anderson ha anche mandato in passerella alcuni top coat intrecciati con pantaloncini di jeans e cinture, ottenendo un trompe l’oeil intelligente e un tailoringstravagante.
 
L’altra sua grande idea: cappotti e giacche ricoperti di filtri per lavelli.
 
“Beh, ci svegliamo ogni giorno con loro. La prima cosa che fai al mattino è starci sopra sotto la doccia! Inoltre, mi piace l’idea che le cose non siano troppo normali”, ha riso Anderson, indossando una mascherina mentre parlava con una ventina di giornalisti.
 
Vuarnet – Sportswear cool nelle Alpi
 
Vuarnet, l’iconico marchio francese di occhiali da sole, è tornato alla moda con stile, impertinenza ed eco-sostenibilità credibile, guidato da Boramy Viguier. Uno stilista noto per gli show e i video fuori dal comune: una stagione l’ha presentata all’interno della Borsa di Parigi, per un’altra ha realizzato un video mashup in stile ‘Disney-incontra-guerrieri del Trono di Spade’.

Vuarnet – Autunno-Inverno 2022 – Vuarnet

Ma per Vuarnet si è concentrato sull’abbigliamento sportivo – tute, tute da lavoro, giacconi da sci e pantaloni da gara – anche se mescolato con qualche capo invernale da discoteca.
 
Per lo più i vestiti sono stati realizzati in bianco e nero e sfruttando la sicurezza grafica di Viguier e il suo occhio acuto per ogni minimo dettaglio. Il designer ha completato la maggior parte dei look con il famoso logo della ‘V sopra uno sci’ realizzandolo in tutte le tonalità Vuarnet. Sembrano tutte creazioni forti e credibili, e sono realizzate principalmente con materiali riciclati.
 
“Mi volevo riferire al godersi la grandiosità delle montagne. Una sensazione quasi spirituale, e volevo portare qualcosa di quello stato d’animo nella collezione”, ha affermato Viguier.
 
Il marchio Vuarnet ha seguito una traiettoria ascendente da quando è stato acquisito da NEO Investment Partners. Vuarnet è stato anche un pioniere della sostenibilità sin dalla nascita dell’azienda nel 1957. Il brand, che prende il nome dal campione di sci alpino Jean Vuarnet, vincitore dell’oro in discesa libera alle Olimpiadi di Squaw Valley nel 1960, vanta design naturali che sono riciclabili al 100%, una qualità che non si vede spesso negli occhiali, e né certamente nella moda, se non in tempi recentissimi.
 
Il tutto svelato nel nuovo e dinamico Dover Street Market nel Marais. Uno schermo gigante per il video della sfilata; e poi, poltrone da thriller di spionaggio retrò; banchi da scuola alpina dotati di candele; una vasta gamma di colori per sciatori audaci; guanti da sci stravaganti e sofisticati; infine, con un tocco di generosità, flaconcini di Génépi, il liquore francese che ha scaldato molti sciatori nell’ultima discesa della giornata.
 
Quindi un solido ritorno alla moda per Vuarnet, timonato con esuberanza da Boramy, e lanciato da un meraviglioso video di collezione girato tra le cime alpine nei pressi di Chambéry.
 
“Sarò onesto e dirò che sono rimasto sorpreso che abbiano scelto me. Ma mi hanno permesso di seguire le mie visioni. E l’assegno è stato incassato… Sto scherzando!”, ha ridacchiato l’entusiasta Boramy.
 
Hermès – Uno street-fighter chic
 
Sappiamo che i pantaloni corti a forma di triangolo hanno vinto la guerra dei pantaloni quando un marchio come Hermès ne manda in passerella decine nella sua ultima sfilata di abbigliamento maschile.

Hermès – Autunno-Inverno 2022 – Menswear – Parigi – © PixelFormula

Tutti i nuovi pantaloni sono tagliati con risvolti grandi cinque centimetri in più e abbinati a stivali grossi, molti in sfumature metalliche e argentee, che si tratti di polacchini, doposci in cavallino o anfibi. Uno street-fighter chic.
 
Un passo radicale per Hermès e per la sua stilista di abbigliamento maschile Véronique Nichanian, che dà sempre il meglio di sé quando si prende qualche rischio.
 
Véronique ha anche introdotto una nuova borsa da uomo “Kelly”, una versione più profonda del famoso modello, con tasche laterali applicate. Un trucco che ha usato anche nelle maglie in shearling e nelle bluse fantascientifiche di nylon. La stilosa presentazione era organizzata al Mobilier National, addobbato con arazzi classici, appesi accanto a copie virtuali degli stessi arazzi mostrate su enormi schermi piatti.
 
Lavorando con arguzia sulle proporzioni, Nichanian ha tagliato dei fantastici giubbotti da fine settimana in pelle di vitello senape, pelle verde taiga o coccodrillo nero. Mentre i suoi montoni bicolore con interni in tonalità a contrasto faranno certamente nascere una grande tendenza.
 
E tutti i suoi cappotti invernali da cacciatore a quattro tasche erano dotati della giusta quantità di forme più grandi del normale e di risvolti ispidi, riuscendo ad iniettare al défilé un po’ di fascino da hipster rock-chic.
 
C’era uno strano piumino ridondante (capo che non è stato mai un punto di forza di Hermès) e un altrettanto bizzarro trench imbottito, ma nel complesso si è trattato di una collezione di abiti da uomo davvero desiderabili. Hermès rimane la griffe più elegante di Parigi e la sua stilista è ancora abbastanza coraggiosa da uscire dalla propria zona di comfort dopo 30 anni a fare questo lavoro.

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