La moda perde uno dei suoi immaginifici protagonisti; un inventore vero, che aveva plasmato un mondo di pura, scatenata fantasia. Si è spento domenica 23 gennaio all’età di settantatrè anni – le cause sono ancora ignote – Manfred Thierry Mugler, principe della couture come glorificazione metamorfica e glamourosa del corpo nonché inventore di Angel, il primo profumo gourmand con le note di cacao lanciato negli anni Novanta e da allora rimasto saldamente nella top 5 delle fragranze più vendute.
Da vedere Couturissime a Parigi (fino ad aprile)
La mostra itinerante Couturissime che ne celebra il lavoro è aperta fino ad aprile a Parigi presso il Musée des Arts Décoratifs: per una volta il riconoscimento non è postumo. In tutti gli anni della sua attività nella moda, che era iniziata nei Settanta liberati e libertari dopo aver abbandonato le velleità di diventare ballerino, si era firmato Thierry Mugler.
Il marchio ceduto e Il Cirque du Soleil
Agli inizi degli anni duemila, venduto il marchio – che è ancora attivo – il primo nome aveva fatto la ricomparsa, mentre il corpo diventava sempre piú farsesco e parodistico nella muscolatura da Hulk, ed era nato Manfred Thierry Mugler, dedicandosi ad altre attività, come creare costumi per il Cirque du Soleil. Non si fermava. Era un flusso continuo.
La reinvenzione è il tema che attraversa la vita e l’opera di Mugler: il desiderio di materializzare visioni sperticate trovava concretezza attraverso un lavoro certosino di atelier. Donne insetto, donne barboncino, bustini come i fronti di motorette e automobili, donne come statue classiche, donne bioniche e aliene, sempre con seni vita e fianchi dalle curvature fumettistiche sono solo alcune delle sue fantasie realizzate. Partiva dal corpo e ne esagerava le forme per glorificarlo con costruzioni sapienti, colori, decori. La visionaria capacità di immaginare un mondo altro non aveva limiti. E mai, nemmeno nei momenti delle voghe più punitive e rinunciatarie, venne meno al credo glamouroso.
Power dressing in declinazione fantasy
Lo si può annoverare tra gli inventori del power dressing, tutto spalle giganti, vite strizzate, tacchi sperticati, ma Mugler il suo power lo declinava in maniera fantastica invece che affaristica. Il suo stesso corpo era un racconto fantastico, costruito attraverso immaginazione e volontà. Scompare in un momento in cui la moda, in uscita dal tunnel pandemico, riscopre la seduzione e l’espressione ad alto volume, e quindi lo rivaluta.