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Shein starebbe riprendendo in mano il progetto di ingresso in Borsa a New York


Versione italiana di

Laura Galbiati

Pubblicato il



25 gen 2022

Il brand cinese di fast fashion online starebbe rilanciando il progetto di fare il proprio ingresso in Borsa a New York quest’anno. Secondo due persone a conoscenza dei fatti contattate da Reuters, il fondatore del marchio, Chris Xu, starebbe valutando un cambio di nazionalità per aggirare le regole sempre più restrittive che vengono messe in atto in Cina per le IPO all’estero. Per il momento non è stato specificato l’importo che la società prevede di raccogliere attraverso la quotazione.

Shein starebbe riprendendo in mano il progetto di ingresso in Borsa a New York – Shein

Se finalizzata, tale IPO, sarebbe la prima grande operazione da parte di una società cinese negli Stati Uniti da quando le autorità di regolamentazione della seconda economia più grande del mondo sono intervenute per rafforzare il loro controllo lo scorse luglio.
 
Shein, fondata dall’imprenditore cinese Chris Xu nel 2008, ha iniziato a prepararsi per un’IPO negli Stati Uniti circa due anni fa, ma ha abbandonato il progetto in parte a causa dell’imprevedibilità del mercato in un periodo di crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina, affermano le fonti, che preferiscono non essere nominate in quanto i piani sono riservati. Un portavoce di Shein ha invece dichiarato che la società non ha intenzione di entrare in Borsa.

L’azienda, che ha sede a Nanjing, è uno dei più grandi player mondiali di moda digitale. Si rivolge a giovani consumatrici principalmente al di fuori del suo mercato interno. Gli Stati Uniti sono il suo mercato più grande, ma è molto presente anche in Europa.
 
Le fonti di Reuters hanno affermato che il fondatore di Shein, Xu, stava valutando la possibilità di ottenere la cittadinanza di Singapore, in parte per aggirare le nuove regole più severe della Cina per la quotazione all’estero. Il cambio di cittadinanza, se richiesto e concesso, faciliterebbe il percorso verso un’IPO all’estero.
 
Né Xu né altri dirigenti di Shein hanno richiesto la cittadinanza di Singapore, ha dichiarato invece il portavoce della società, senza fornire ulteriori dettagli. Xu non ha risposto alle domande di Reuters inviate tramite il portavoce.
 
Le nuove regole pubblicate dalla Chinese Cyberspace Administration (CAC) nonché i futuri testi, che saranno presto finalizzati dalla Chinese Securities Regulatory Authority (CSRC), riguardanti le domande di quotazione all’estero dovrebbero complicare, o quanto meno allungare, il processo di quotazione negli Stati Uniti per le società cinesi.
 
Il progetto di regole del CSRC per le quotazioni all’estero si rivolge a società la cui maggioranza dei dirigenti senior sono cittadini cinesi o residenti in Cina, o le cui principali attività commerciali sono svolte in Cina.
 
Secondo il suo sito Web, Shein spedisce i suoi prodotti in 150 Paesi e territori dai suoi numerosi magazzini internazionali. La società ha realizzato vendite per circa 100 miliardi di yuan (14 miliardi di euro) nel 2021, approfittando della pandemia che ha spostato parte dei consumi mondiali sullo shopping online. La sua valutazione era di circa 50 miliardi di dollari (44,3 miliardi di euro) all’inizio del 2021. Tale valorizzazione sarebbe addirittura raddoppiata nell’ultimo anno.
 
La società, che annovera tra i suoi investitori Sequoia Capital China, IDG Capital e Tiger Global, è stata valutata 15 miliardi di dollari nel suo ultimo round di finanziamento nell’agosto 2020, secondo i dati di CB Insights.
 
Secondo Coresight Research, le vendite stimate di Shein nel 2020 sono aumentate del 250% rispetto all’anno precedente, 10 miliardi di dollari, con oltre 2.000 articoli aggiunti al suo sito Web ogni settimana. Secondo il portavoce dell’azienda, in quanto società privata non divulga risultati finanziari.
 
Secondo le fonti coinvolte, Shein avrebbe dato mandato a Bank of America (BAC.N), Goldman Sachs (GS.N) e JPMorgan (JPM.N) di lavorare all’IPO.

Con Reuters

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Articolo preso da Fashio Network Italia

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