Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
27 gen 2022
L’edizione 2022 della classifica Brand Finance dei 500 marchi internazionali di maggior valore mostra degli spostamenti netti nel mondo delle vendite online, mentre i marchi di moda, sport e bellezza e i grandi magazzini tendono a mantenere le proprie posizioni.

Il retail è il secondo settore più valorizzato di questa edizione, con 1.165,4 miliardi di dollari accumulati dai 53 gruppi della classifica, posizionando il settore appena dietro la tecnologia e i suoi 1.250,4 miliardi accumulati da 50 aziende. Gli Stati Uniti si piazzano in testa nella classifica per nazioni, con il 3,6% di valutazioni cumulative. Dietro a loro si collocano nell’ordine Cina, Germania, Giappone, Francia, Regno Unito, Corea del Sud, Canada e India.
La classifica è dominata dallo stesso trio dello scorso anno, Apple, Amazon e Google, con gli altri GAFAM Microsoft e Facebook che mantengono rispettivamente la 4a e la 7a posizione. Amazon vale 350 miliardi di dollari (+37,8% in un anno). E la prima parte della classifica è in gran parte dominata da altri player digitali. Filiali del gruppo Alibaba, i siti di vendita Taobao e Tmall si posizionano rispettivamente al 22° e al 25° posto, con 53,7 e 49,1 miliardi di dollari. Mentre lo stesso marchio Alibaba.com è sceso dal 30° all’84° posto, superato dal suo concorrente JD.com, che è salito al 64° con 27,1 miliardi.
Seguono l’americano Ebay (248°) e il giapponese Rakuten (308), entrambi in flessione in classifica, mentre il tedesco Zalando sale dal 417° al 324° posto, e il sudcoreano Copang entra in classifica al 37° posto. Da segnalare anche la posizione di tre media con forti ambizioni commerciali: la maxi-applicazione cinese WeChat (13°), Tiktok che entra in classifica con una valutazione di 58,9 miliardi di dollari (17°), e il californiano Snapchat, new entry in classifica (337°).
Lusso e grandi magazzini
Primo marchio del lusso nella Top 500, Louis Vuitton è salito in un anno dal 123° all’81° posto, con una valutazione di 23,42 miliardi di dollari (+57,7%). Anche Gucci (117°), Chanel (108°) e Hermès (145°) hanno fatto progressi, mentre Cartier ha perso dieci posizioni (162°) e Dior ne ha guadagnate ventitré (220). Piccole flessioni riguardano anche Rolex (243°) e Coach (430°), mentre Burberry entra in classifica al 499° posto.

Nella classifica sono presenti anche i grandi magazzini. Lo spagnolo El Corté Inglès avanza addirittura dal 321° al 311° posto, dove l’australiano Woolworth scende di dieci posizioni (190°), e dove l’americano Tiffany & Co passa dal 364° al 331°. Il tedesco Kohl’s è entrato direttamente in classifica al 456° posto.
Moda, sport e bellezza
Nike arriva in testa ai marchi sportivi presenti in classifica, scendendo però dalla 140a alla 151a posizione. La tedesca Adidas cede solo quattro posizioni (130°). Il britannico JD Sport, dal canto suo, entra direttamente al 455° posto.
Sul versante moda, lo spagnolo Zara perde undici posizioni (151°), mentre lo svedese H&M ne perde tredici (160°). Per Uniqlo la discesa è più marcata, visto che il giapponese passa dal 141° al 207° posto. Da notare che il marchio americano Ross Dress For Less passa dal 432° posto al 489°.
La classifica della bellezza è dominata da L’Oréal, che si trova al 173° gradino. Posto precedentemente occupato da Sephora, che quest’anno scende al 216°. Seguono Estée Lauder (262°), Nivea (330°), Guerlain (365°) e lo statunitense Clinique (373°). Senza dimenticare i marchi Dove (449°) e Pantene (che scende in 486a posizione).
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