Di
Reuters API
Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
3 feb 2022
Il gruppo americano Capri Holdings Ltd, che controlla in particolare i marchi Versace e Michael Kors, ha annunciato mercoledì un balzo del 24% del proprio fatturato durante il trimestre delle feste di fine anno. La società ha quindi alzato le prospettive per l’intero anno, prolungando così la serie di buone performance comunicate dalle aziende che vendono beni di lusso, che beneficiano di una domanda sempre più forte per i loro prodotti.

Le azioni della società, proprietaria anche dell’etichetta Jimmy Choo, sono aumentate dell’11% nelle prime contrattazioni borsistiche, soprattutto perché Capri ha poi annunciato che i suoi ricavi e profitti sarebbero stati superiori alle stime relative al prossimo esercizio.
Capri non è l’unica azienda ad aver registrato vendite al di sopra delle aspettative: le sue controparti europee LVMH, Burberry e Prada hanno tutte registrato un forte rimbalzo dopo i tempi di magra della crisi sanitaria, grazie alla forte richiesta dei consumatori – finalmente autorizzati a uscire dalle proprie case – per borse e vestiti firmati.
Il fatturato totale dell’azienda ha raggiunto gli 1,61 miliardi di dollari (1,42 miliardi di euro) nel terzo trimestre terminato il 25 dicembre, risalendo al di sopra dei livelli pre-pandemia grazie agli aumenti dei prezzi e alla riduzione delle promozioni. Su base rettificata, la società ha guadagnato 2,22 dollari per azione nel trimestre, battendo la stima degli analisti di 1,69 dollari per azione.
L’aumento dei prezzi ha contribuito ad aumentare i margini di profitto dell’azienda, nonostante il difficile contesto caratterizzato dall’aumento vertiginoso dei costi di spedizione e produzione. “Capri continua a stupire il mercato in termini di ricavi e margini. L’azienda ha approfittato della pandemia per trasformare il proprio modello di business”, ha spiegato Simeon Siegel, analista di BMO Capital Markets.
La società spera ora di ottenere un fatturato di 5,56 miliardi di dollari (4,91 miliardi di euro) nell’esercizio 2022, in calo rispetto alla precedente stima di circa 5,4 miliardi di dollari (4,7 miliardi di euro). Capi ha alzato la propria previsione di utile per azione sull’intero esercizio a 6 dollari, contro la precedente stima che puntava a 5,30 dollari per azione.
“Secondo noi, è uno dei pochi marchi che si trovano in una salute migliore all’uscita dalla pandemia”, sottolinea Simeon Siegel.
Capri ha anche annunciato un fatturato di circa 6,1 miliardi di dollari (5,4 milioni di euro) per l’esercizio 2023, al di sopra delle stime degli analisti pari a 5,97 miliardi di dollari, e un utile di 6,60 dollari per azione per il 2023, al di sopra delle precedenti aspettative di 6,05 dollari per azione.
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