Dall’uscita della sua prima fragranza nel 1992, Dolce&Gabbana ha creato oltre cento profumi e sviluppato collezioni di prodotti per il make-up in licenza con grandi gruppi cosmetici come EuroItalia, Procter & Gamble e, ultimo, Shisiedo con il quale il 31 dicembre scorso ha chiuso il rapporto di licenza. Dopo trent’anni, infatti, l’azienda ha deciso di portare al suo interno il business della bellezza, un affare da 1 miliardo di euro a retail.
Nasce così la società Dolce&Gabbana Beauty che assumerà il controllo diretto della produzione, distribuzione e vendita delle sue linee di fragranze, make-up e, in futuro, skincare. Avrà sede a Milano e sarà guidata da Alfonso Dolce, presidente e amministratore delegato, e Gianluca Toniolo, amministratore delegato operativo. Shiseido si occuperà della produzione e della distribuzione ancora per quest’anno, mentre la parte di ricerca e sviluppo e comunicazione sono in mano a Dolce&Gabbana già dal 1° gennaio 2022. Il passaggio totale delle consegne avverrà dal 1° gennaio del 2023.
La valorizzazione del made in Italy, dei territori, dell’imprenditorialità e dell’autenticità che che da sempre guida l’azienda sarà al centro dei piani di sviluppo della nuova società che vuole assicurare uniformità e coerenza dell’offerta di prodotto e attenzione alle fasi strategiche della filiera, garantendo al contempo la qualità a livello creativo e di servizio. Per questo sono stati siglati accordi di partnership con alcuni produttori specializzati del settore come Intercos oltre all’assunzione di 130-150 persone da qui a fine anno, come spiega Alfonso Dolce, ad di Dolce&Gabbana: «La costituzione di Dolce&Gabbana Beauty è un passo importante nel continuo sviluppo degli asset, delle competenze e delle responsabilità del gruppo. Questo passaggio è un aspetto di una strategia più ampia e di lungo termine che ci vede impegnati a consolidare, coltivare e promuovere le eccellenze artigianali e manifatturiere del nostro meraviglioso Paese, e non solo, all’interno dello stesso progetto industriale».
E aggiunge: «Tutto ciò si inquadra in un contesto di sostenibilità sociale nei suoi diversi ambiti, a cominciare dal rispetto e dalla tutela dei distretti produttivi, culturali e territoriali. L’internalizzazione del business beauty all’interno del più ampio progetto Dolce&Gabbana consentirà inoltre di far evolvere la brand experience in un linguaggio unitario e rinnovato che unisce moda e bellezza. Questa nuova struttura comporterà anche una crescita significativa dell’organico aziendale: una scelta significativa, in questo momento particolare. L’assunzione di nuove figure professionali altamente specializzate è necessaria al fine di guidare un importante consumo indotto, diretto e indiretto, sull’intera filiera».
Quattro i driver di crescita, come racconta Toniolo: «Le fragranze rappresentano il 98% del fatturato beauty del marchio perciò potenzieremo questo segmento accelerando sull’innovazione così come vogliamo spingere sul make-up, canale per eccellenza per esprimere la moda di Dolce&Gabbana. Per il futuro, poi, abbiamo progetti per entrare nello skincare puntando sull’italianità sfruttando, per esempio, i numerosi ingredienti presenti nel nostro territorio. Geograficamente parlando, guardiamo all’area Asia Pacifico dove vogliamo incrementare la nostra presenza».