Celebre per i suoi charm con cui comporre braccialetti personalizzati, Pandora potrebbe dedicarne uno speciale al 2021: per il gruppo danese di gioielli (il primo per volumi di produzione, con 102 milioni di pezzi venduti ogni anno) i 12 mesi appena passati si sono chiusi con numeri record, un fatturato in crescita del 23% a 23,3 miliardi di corone (pari a 3,1 miliardi di euro) e un ebit al 25%, dati trainati dall’ottimo andamento del quarto trimestre, con un sell out a +12% rispetto allo stesso periodo del 2019, l’ultimo prima della pandemia. Numeri che, insieme a un’ottima apertura del 2022 (gennaio ha già segnato +23% rispetto a un anno fa) consentono al gruppo danese di essere ottimista anche riguardo agli obiettivi di crescita media annua del 5-7% fissati per il triennio 2021-2023.
Dall’Italia il 10% del fatturato e una guida per la creatività
L’Italia ha dato un contributo cruciale a questo successo: «È il terzo mercato per Pandora, dopo Stati Uniti e Regno Unito – spiega Massimo Basei, General Manager Southern Europe, Middle East & Africa di Pandora -. Nel 2021 è valso 328 milioni di euro, circa il 10% del fatturato totale, in crescita del 21% rispetto al 2020 e dell’8% sul 2019. Il mercato italiano non è importante solo per i suoi volumi, ma anche per le sue caratteristiche: la cultura del gioiello è molto spiccata e diffusa, basti pensare che l’Italia ha circa il doppio di gioiellerie rispetto alla Germania. E noi sappiamo che se un prodotto funziona in Italia, funzionerà anche negli altri mercati».
Personalizzazione e omnichannel guidano la strategia retail
Pandora ha circa 6.800 punti vendita in oltre 100 Paesi, e punta ad aprirne altri 50-100 entro quest’anno. Ed è per i motivi sopracitati che ha scelto proprio l’Italia, insieme a Regno Unito e Cina, per lanciare il suo nuovo store concept: «Abbiamo inaugurato il negozio a fine novembre a Peschiera Borromeo, arricchito di nuovi servizi omnichannel come il click and collect e l’“endless aisle”, che consente di ordinare online un prodotto non presente in negozio e riceverlo a casa. L’Italia è Paese pilota anche per il nostro servizio di personalizzazione online, che è stato molto apprezzato: nel mese di dicembre, per noi il più importante, abbiamo lanciato il servizio su quattro articoli che da soli hanno generato il 7% delle vendite online, e lo abbiamo reso disponibile anche in alcuni punti vendita», prosegue Basei.
La crescita delle vendite ha interessato tutte le collezioni, con il traino speciale di Pandora Me: «Pensata per i clienti della Gen Z, era stata lanciata a fine 2019 e l’abbiamo rilanciata lo scorso anno, con grande successo», sottolinea il manager. Oggi i clienti di età compresa fra i 18 e i 34 anni sono il 44% del totale.
La road map verso la sostenibilità: «Neutralità entro il 2040»
Un’altra nuova collezione molto apprezzata è Pandora Brillance, con diamanti esclusivamente sintetici, lanciata per ora nel Regno Unito e che arriverà anche negli altri mercati nel corso di quest’anno: «Con la scelta di non usare più pietre estratte abbiamo segnato un altro passo verso il nostro obiettivo di raggiungere entro il 2040 la neutralità delle emissioni del nostro gruppo e della nostra filiera – aggiunge -. Si tratta dell’obiettivo più ambizioso di tutta l’industria del gioiello. Già oggi il 54% dell’oro e dell’argento che usiamo è riciclato, abbiamo reso molto più riciclabile il nostro packaging e riusciamo a recuperare il 97% degli scarti di produzione nelle nostre manifatture».