Pubblicato il
13 feb 2022
Dopo due anni di pandemia, il talento torna al centro della scena. Le aziende di moda, bisognose di avvicinare le nuove generazioni di consumatori, hanno fame di creativi e di manager di qualità. A disegnare il trend dei prossimi anni è Riccardo Adamo, titolare di Aerre, società italiana di headhunting e career development moda e lusso che oggi conta nel suo perimetro 260 stilisti.

Lo tsunami del covid ha aperto nuove prospettive per i giovani talenti. “Viviamo un periodo di grande effervescenza sotto il profilo della creatività e dell’organizzazione aziendale”, racconta Adamo, che ha lanciato il suo progetto nel 2004 dopo 25 anni come top manager per alcuni colossi del fashion, da Stefanel a Simint Group (Armani), passando per Ratti ed Emanuel Ungaro (Ferragamo).
“Con il ritorno della ricerca di qualità ed eccellenza, la figura del creativo è stata fortemente rivalutata. Inoltre, è in atto un forte ricambio generazionale perché occorre parlare lo stesso linguaggio dei consumatori attuali”, prosegue il Ceo di Aerre, basata a Reggio Emilia, ma presente anche a Milano, Los Angeles e in Asia, con circa 150 addetti tra diretti e partecipate e un giro d’affari di oltre 10 milioni di euro.
“Dopo il privilegio di aver conosciuto i giganti della moda, come il signor Armani, ho deciso di ricambiare il favore e sono rientrato in Italia per supportare le carriere dei manager e dei designer più dotati”, svela Adamo, che ha mosso i primi passi nella moda con il Gruppo Finanziario Tessile di Torino, diventandone manager a soli 27 anni.
Aerre segue i designer dallo sviluppo delle collezioni alla promozione sul mercato passando per la creazione del network e la ricerca di un investitore. Il business aziendale, che si concentra per il 75% in Italia, mostra importanti trend di crescita in Uk, Francia, Germania, Usa e Asia-Pacific.
Il gruppo è molto gettonato e riceve ogni settimana circa 250 richieste di adesione al programma di tutorship. “Ai designer oggi manca una visione internazionale. Il perimetro di gioco è diventato globale e trasversale. Il mercato richiede un pensiero laterale, perché ogni regione ha identità diverse. Non c’è più un solo linguaggio e occorre interpretare le singole esigenze locali”.

Sul fronte head hunting, Aerre affianca le aziende nella ricerca di executive per posizioni di general management fino a quelle apicali, dal marketing al brand passando per la direzione generale. “Oggi a trainare la domanda è soprattutto il mondo digitale, che il gruppo copre con una divisione specializzata lanciata nel 2019”, specifica Adamo.
“Il momento era maturo per uno spin-off dedicato a quest’area. La domanda è maggiore rispetto all’offerta ma riusciamo ad intercettiamo i bisogni dei clienti con oltre il 97% di realizzazione delle missioni. Il ciclo di crescita sta facendo montare ogni trimestre un’esigenza qualitativa e di specializzazione anche in questo ambito”.
Quello digitale è un trend in volata sui cui il gruppo di Adamo ha scommesso anche attraverso nuove alleanze strategiche con realtà di punta del settore, tra cui la neo quotata Id-Entity, specializzata nella produzione di contenuti digitali, di cui Aerre detiene una partecipazione di minoranza.
Tra gli ultimi progetti in cantiere di Aerre un ‘campus’ di eccellenza dei nuovi talenti. Il gruppo, che si occupa anche di licensing e sviluppo di brand per le aziende del fashion system, sta “lavorando ad una piattaforma tecnologica che metta in contatto le aziende-clienti con i best in class del mercato attraverso un forte approccio preselettivo”, conclude Adamo.
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