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Per gli orologi un ottimo inizio di 2022: export a +6,8% rispetto a un anno fa


Dopo un rimbalzo da record nel 2021, l’export di orologi svizzeri prosegue nell’espansione in questo inizio 2022. In gennaio le esportazioni di segnatempo rossocrociati sono state infatti pari a 1,70 miliardi di franchi (1,63 miliardi di euro), il 6,8% in più rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Gli Stati Uniti si confermano al primo posto come mercato di sbocco, la Cina al secondo e Hong Kong al terzo. Se per gli Usa c’è un netto incremento in rapporto a un anno prima, per Cina e Hong Kong ci sono invece flessioni, che però non cambiano di molto le posizioni di questi due mercati rilevanti. Migliora il Giappone e migliorano anche i principali mercati europei, Italia inclusa.

Questo l’andamento dei primi dieci mercati di sbocco nel gennaio 2022, rispetto a dodici mesi prima: Stati Uniti +37,5%, Cina -12,2%, Hong Kong -10,3%, Giappone +9,2%, Regno Unito +26,1%, Singapore -12,1%, Germania +14%, Emirati Arabi Uniti +0,5%, Francia +14,4%, Corea del Sud -4,2%. L’Italia, che per il complesso del 2021 è riuscita a mantenere il decimo posto, nel mese di gennaio è undicesima, con un incremento però del 4,8% in rapporto a un anno prima.

L’export di orologi elvetici di gamma alta, con prezzo sopra i 3 mila franchi, ha registrato ancora una volta il segno positivo (+6,5% in valore). I segnatempo di gamma medio-alta, con prezzo compreso tra i 500 e i 3 mila franchi, hanno registrato un incremento del 13,9%. Uno spiraglio positivo c’è stato in gennaio anche per l’export di orologi della gamma di base, con prezzo sotto i 200 franchi, che ha avuto un aumento del 2%. In negativo invece, con una flessione del 18,2%, le esportazioni dei segnatempo di gamma media, con prezzo tra i 200 e i 500 franchi.

L’industria svizzera degli orologi rappresenta oltre il 50% del fatturato mondiale del settore ed esporta più del 90% della sua produzione. I dati della Federazione dell’industria orologiera svizzera (Fh) sull’export rossocrociato sono quindi un termometro seguito non solo nella Confederazione elvetica, ma anche a livello internazionale. Dopo la forte caduta del 2020 causata dalla pandemia, le esportazioni di orologi svizzeri sono risalite in modo deciso nel corso del 2021, raggiungendo a fine anno i 22,29 miliardi di franchi, con un aumento del 31,2% rispetto a un anno prima e del 2,7% in rapporto al 2019, ultimo anno pre pandemia.

Quella del 2021 è appunto una cifra record, superiore seppur di poco (+0,2%) al picco precedente, che risaliva al 2014. Per gli operatori elvetici del settore confermare nel 2022 questi livelli elevati sarebbe un successo. L’esordio nell’anno nuovo è stato positivo, ma è chiaro che è presto per fare previsioni che riguardano l’intero 2022, dipenderà come sempre anche dall’andamento della crescita economica nelle principali aree mondiali. Riflettori accesi, quindi, sull’export dei prossimi mesi, per vedere se e quanto il buon passo della fase recente sarà confermato.

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