Moda

Biennale, Valentino è main sponsor del Padiglione Italia


I punti chiave

  • La 59esima Biennale d’Arte si apre a Venezia il 23 aprile prossimo
  • Il Padiglione Italia rappresenta l’opera di un unico artista, Gian Maria Tosatti
  • I due terzi dei finanziamenti al Padiglione sono privati (1,4 milioni) e Valentino è main sponsor

Valentino rafforza il proprio legame con il mondo dell’arte (e con Venezia) sponsorizzando il Padiglione Italia alla 59esima Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, in programma dal 23 aprile al 27 novembre 2022 e curata da Cecilia Alemani.

Il Padiglione Italia è curato da Eugenio Viola e, per la prima volta nella storia della manifestazione, sarà rappresentato da un artista unico: Gian Maria Tosatti. Un artista con cui Pier Paolo Piccioli, direttore creativo di Valentino, condivide curiosità e sistema di valori e con cui ha intrapreso un dialogo «Storia della notte e destino delle comete», questo il titolo dell’opera, è «una grande installazione ambientale che offre una visione suggestiva dello stato attuale dell’umanità e delle sue prospettive, con uno sguardo propositivo e ottimista», si legge nella nota della maison. Il presidente della Biennale, Roberto Cicutto, lo ha definito «Un messaggio di “speranza” e di convivenze che vogliono essere un segnale in un momento complicato in cui viviamo. Un messaggio di pace e di sostenibilità».

Moda e arte, Valentino fa sfilare la couture dei pittori contemporanei

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Anche la location del Padiglione Italia – ospitato sulle mura delle Tese delle Vergini – è cara a Valentino:Pier Paolo Piccioli aveva scelto le Gaggiandre dell’Arsenale per presentare la collezione di alta moda Valentino DesAteliers, a luglio 2021. Anche in quel caso il progetto era concepito come un dialogo tra moda, arte contemporanea e artisti di talento. E proprio in quell’occasione la maison sponsorizzava il 49°Festival Internazionale del Teatro – La Biennale di Venezia.

Come dichiarato durante la conferenza stampa di presentazione da Onofrio Cutaia, direttore generale dipartimento creatività contemporanea del Mic e commissario del Padiglione Italia, a fronte di uno stanziamento pubblico di 600.000 euro, i fondi privati che hanno sostenuto l’opera sono pari a 1,4 milioni e quindi a oltre ai due terzi del totale. Cutaia ha definito i fondi privati «necessari perché l’opera è molto importante e strutturata ed ha bisogno di risorse finanziarie, che non sono infinite ma sono necessarie».

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