Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
22 feb 2022
Paul Smith ha visto il suo fatturato diminuire del 17%, a 123,8 milioni di sterline (148,53 milioni di euro), nell’esercizio finanziario 2020/21, terminato lo scorso giugno. La società britannica ha ammesso di essere stata “ampiamente colpita” dalla crisi sanitaria e che anche la Brexit ha portato la sua parte di problemi.

Il margine lordo ha sofferto di “costi di trasporto aggiuntivi e oneri doganali relativi alla Brexit”. La perdita operativa di Paul Smith è stata di 24,3 milioni di sterline (29,15 milioni di euro), rispetto ai 15,5 milioni di sterline (18,60 milioni di euro) dell’anno precedente.
Nel corso dell’esercizio 2020/21, le vendite al dettaglio di Paul Smith sono diminuite del 18%, o dell’11% a perimetro comparabile. Alcuni punti vendita del brand sono stati costretti a chiudere per lunghi periodi durante l’anno e il traffico nei negozi è rimasto basso.
Per l’Autunno-Inverno 2020, l’impatto sulle vendite al dettaglio si è tradotto in un calo del 35% anno su anno. Nella Primavera-Estate 2021, invece, le vendite del marchio inglese sono aumentate del 36% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che corrispondeva alla fase dei lockdown più severi. Rispetto al 2019, c’è comunque un calo del 35%.
Nel 2020/21, le vendite dirette hanno generato il 66% delle vendite al dettaglio totali dell’azienda, rispetto al solo 31% del 2019/20. Le vendite all’ingrosso ai franchising, ai grandi magazzini, ai multimarca e ai rivenditori online sono diminuite dell’8% nell’ultimo esercizio, attestandosi a 74,9 milioni di sterline (89,86 milioni di euro).
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