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Lycra: i creditori di Shandong Ruyi si preparano ad acquisirne il controllo


Versione italiana di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il



24 feb 2022

I creditori del conglomerato cinese Shandong Ruyi, sommerso dai debiti, stanno cercando di prendere il controllo di The Lycra Company, l’azienda che produce fra l’altro la fibra di spandex Lycra. Shandong Ruyi aveva acquistato la struttura nel 2019 dal gruppo statunitense Invista, ma è oggi insolvente per il pagamento di un prestito di 400 milioni di dollari contratto in sede di acquisizione.

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Shandong Ruyi non è stato in grado di rimborsare il prestito di Lycra da maggio 2019, secondo una dichiarazione dei creditori rilasciata lunedì 21 febbraio. I finanziatori includono China Everbright Limited e Tor Investment Management, società basate a Hong Kong, nonché il fondo di private equity Lindeman Partners, con sede a Seoul, e la sua controllata Lindeman Asia.
 
Il comunicato dei creditori non è una sorpresa. Shandong Ruyi Technology Group, questo il suo nome completo, mirava a diventare un gruppo paragonabile ai giganti europei del lusso e aveva moltiplicato le acquisizioni per creare e consolidare un impero, assicurandosi nel contempo il supporto strategico della banca DBS. Ma le sue controprestazioni si sono sommate una dopo l’altra, in un contesto di debito crescente.

Oggi, i creditori affermano di aver preso provvedimenti per assumere il pieno controllo di Lycra. Misure tra le quali compare la nomina di amministratori giudiziari degli asset della società capogruppo di Lycra. Shandong Ruyi e Lycra non hanno ancora commentato queste notizie.
 
Per 2,6 miliardi di dollari, Ruyi aveva acquistato nel 2019 dalla Koch Industries di Wichita, Kansas (casa madre di Invista) i marchi Lycra, Lycra Hyfit, Coolmax, Thermolite, Elaspan, Supplex, Tactel e Terathane, uniti sotto la struttura The Lycra Company, creata per l’occasione. L’operazione comprendeva otto stabilimenti di produzione, quattro laboratori di ricerca e sviluppo e diciassette uffici, distribuiti in un totale di quattordici nazioni, per una forza lavoro di circa 3.000 persone.

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“Ruyi ha una tabella di marcia chiara”, affermava allora Yafu Qiu, al tempo presidente del CdA di Shandong Ruyi Investment Holding. “Le risorse e le tecnologie di livello mondiale di Invista, combinate con i suoi marchi leader riconosciuti dai consumatori, genereranno grandi sinergie con le attività di Ruyi nel settore tessile e dell’abbigliamento”.
 
L’agenzia Reuters aveva riferito già nel 2020 che alcuni dei creditori di Shandong Ruyi avevano assunto uno specialista in ristrutturazioni per sondare i potenziali acquirenti di Lycra, dopo che il produttore dell’omonimo materiale elastico si era indebolito nella performance finanziaria, temendo l’insolvenza nel pagamento del prestito. Tuttavia, nessun accordo si è concretizzato e Ruyi ha deciso di cercare altri mezzi di salvataggio.
 
A fine 2021 il gruppo Ruyi ha perso il controllo del gruppo francese SMCP (Sandro, Maje, Claudie Pierlot), di cui era diventato azionista di maggioranza nel 2016 tramite il suo veicolo europeo Topsoho. I marchi Gieves & Hawkes, Kent & Curwen e Cerruti hanno sperimentato la liquidazione della loro società madre Trinity Limited, una filiale di Ruyi. Aquascutum, Renown, Bagir… Le acquisizioni effettuate dal gruppo cinese sono esplose negli ultimi dieci anni; Shandong Ruyi aveva persino manifestato la velleità di rilevare Bally, ma anche Topshop, brand del gruppo Arcadia, nel 2018.

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Articolo preso da Fashio Network Italia

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