Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
25 feb 2022
A Milano l’atmosfera si fa più elettrica con l’avanzare della Fashion Week, con un deciso ritorno alle sfilate un po’ folli. Come quelle di Moschino e GCDS, che avevano infilato ciascuno una misteriosa chiave dorata nel proprio biglietto d’invito, e giovedì sera non hanno deluso le aspettative, mentre dal canto suo Plein Sport ha invitato tutti nella terza dimensione del metaverso.

Da Moschino, la chiave dà accesso a una sontuosa residenza, in bilico tra il barocco e lo stile Luigi XIV. Le padrone di casa accolgono gli ospiti in un ampio soggiorno con un luminoso pavimento a riquadri bianchi in stile retrò, con tavolini, poltrone e tele d’epoca. Attraversano lo spazio con enfasi, assumendo pose esagerate qua e là per sfoggiare i loro outfit.
Super chic nei loro tailleur in tweed bianco e nero e nei cappotti con bottoni dorati, sfoggiano decorazioni insolite che, a ben vedere, sembrano uscite direttamente dai mobili del palazzo. A cominciare dalla famosa chiave, ovviamente antica, che pende da una microborsa o si moltiplica in fantasie dorate su una tuta attillata di velluto nero, mentre un buco della serratura si apre sul petto in un abito aderente.
Poi tocca all’argenteria mettersi in mostra. Cucchiai e forchette d’oro, applicati a galloni su abiti e giacche, sostituivano le guarnizioni delle giacche da ussaro. Altrove, vere passamanerie in filo d’oro illuminano colli e polsini, ispirati alle boiserie o alle decorazioni in foglia d’oro dei mobili antichi dell’edificio. Poltrone e divani in velluto rosso si trovano in abiti bustier e giacche trapuntate rosse, mentre tende, tappeti con frange e arazzi sono usati per realizzare maestosi abiti con strascico.
Il grande orologio si trasforma in tubino, il paravento giapponese in abito geometrico, mentre le cornici dorate riprendono gli abiti, che incorniciano con grandiosità, ma a volte anche maliziosamente, come nelle cornicette che si aprono sui seni o sui glutei. Gli accessori, come sempre da Moschino, sono deliranti e giocosi: dai minilampadari di cristallo appesi agli orecchini alle corde delle tende con pompon che fanno da cinture, passando per il paralume trasformato in cappello (proprio come il vecchio vaso di porcellana o il candeliere) e il vassoio d’argento trasformato in scudo-bustier. Tutto brilla e scintilla in questo guardaroba particolarmente kitsch e barocco.

Da GCDS, la chiave apre una grande porta rossa che conduce a un regno completamente diverso… il castello di Dracula. Dietro la porta compaiono in una nebbia misteriosa, bagnata da un bagliore rosso, diverse strane creature. Le principesse addormentate si presentano avvolte in tute corte bordate di lunghe frange, in mohair lasco e bucato in tonalità pastello. Le streghe indossano abiti glamour con grandi fiocchi e maestosi cappotti in vinile rosa neon, verde mela o bianco.
Altre, incappucciate, indossano abiti con lunghi peli rosa shocking o in lana arricciata, per un effetto yeti, le gambe racchiuse in lucidi stivali alti fino alla coscia. Una Catwoman ne indossava un paio rosso sangue sopra una tuta traforata in rete rosa, mentre una vedova nera in calze e reggicalze si nasconde sotto un lungo velo di pizzo.
Completo cambio di scenario da Plein Sport, che immerge il suo pubblico nella terza dimensione. Per il grande rilancio della sua linea sportiva, lo stilista tedesco Philipp Plein non ha programmato una sfilata, ma una conferenza per illustrare questo nuovo mondo immateriale, ricevendo gli ospiti nello spazio che ha appena acquistato nel cuore di Milano per trasformarlo in un albergo. Il luogo si trasforma per l’occasione in una sorta di navicella spaziale con pareti a schermo.
Improvvisamente, una di loro si ritrova in un diluvio di fulmini che lascia avanzare al centro del palco, su un piedistallo di metallo lampeggiante, un robot umanoide metallico, che si presenta sotto il nome di Romeo 0.1. L’opportunità per il designer di presentare al pubblico, attraverso Romeo, i suoi tanti progetti negli NFT e nel metaverso, dove ha appena investito l’equivalente di 1,4 milioni di dollari in uno spazio virtuale su Decentraland.
È in questo contesto futuristico che ora vuole iscriversi Plein Sport, destinato a diventare “il brand tecnologico più avanzato nel settore del lusso”, ma di cui per il momento ci è stato dato di vedere solo alcune immagini di sneakers virtuali.
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