Moda

Con The Woodward si arricchisce l’ospitalità di lusso di Ginevra


Nella città del business e dell’alta orologeria, delle Nazioni Unite e della Croce Rossa con il suo interessante museo, si respira aria di rinnovamento. Tra la recente inaugurazione di una spiaggia nel quartiere di Eaux-Vives, l’arrivo a gennaio del Refettorio di Massimo Bottura e l’apertura nel 2023 del CERN Science Gateway, il nuovo spazio per la divulgazione scientifica firmato Renzo Piano, a Ginevra c’è un’interessante novità anche nell’ospitalità di lusso: The Woodward, ultima perla della collezione del gruppo tedesco Oetker, aperta a fine settembre.

Il palazzo d’inizio Novecento, sul boulevard in stile parigino che lo separa dal lago, ha un’atmosfera residenziale fin dall’ingresso con lo scalone che porta alla lobby. Sarebbe più appropriato chiamarla salotto con divani, poltrone e tavolini disposti per garantire angoli tranquilli a chi si siede, anche solo qualche minuto in attesa di andare in suite. Queste sono ventisei in tutto, dove più che in camera ci si sente a casa per la generosità degli spazi.

Fra interni superclassici e domotica d’avanguardia

L’arredamento progettato dal superclassico Pierre-Yves Rochon attenua la domotica ipermoderna, che potrebbe intimorire chi non è avvezzo. Tutto funziona automaticamente con un touch, dall’accensione delle luci alla musica in ogni angolo desiderato alla tavola della toilette giapponese, che si solleva da sola quando ci si avvicina. Casomai nascesse qualche preoccupazione, lasciate al maggiordomo le incombenze tecnologiche e consolatevi camminando a piedi nudi sul parquet morbido lavorato a mano, entrando nella sala da bagno in marmo bianco e facendo la doccia (con vista sui tetti e sul lago), in uno spazio a sua volta grande come una stanza. Il salotto della suite è arredato con libri, vetri e oggetti d’arte, e oltre al tavolino apparecchiato con torta alla panna, frutta fresca e cioccolato svizzero, c’è un bar con le porte laccate a mano, rifornito di tutto, champagne compreso.

Il ristorante Le Jardinier

Coccole discrete nelle 26 suite

Se tornate in camera con le scarpe sporche dopo una scampagnata tra le vigne e le cantine dei dintorni, basta lasciarle fuori dalla stanza. E se non le vedete arrivare in tempi rapidi è solo perché non avete ancora scoperto che sono già riposte nel vostro armadio (c’è un accesso esterno alla stanza, che consente di metterle in uno scomparto apposito senza entrare in camera). Ogni suite ha le sue peculiarità – la Royal, per esempio, ha l’ascensore privato – ma tutte hanno una o più viste sul lago, e molte anche sul Monte Bianco. Consigliamo di fare sempre le scale a piedi, anche se siete all’ultimo piano, perché sulle pareti sono appese foto in bianco e nero delle celebrità d’una volta: Brigitte Bardot con Gigi Riva e Alain Delon, Sophia Loren, Françoise Hardy, un racconto per immagini di un’epoca d’oro del cinema e della mondanità.

L’Atelier Robuchon

Il debutto in Svizzera di Guerlain (nella Spa) e di L’Atelier Robuchon

La Spa, la prima di Guerlain in Svizzera, ha più di mille metri quadrati dedicati al benessere, dai rituali di bellezza alla piscina coperta più lunga della città. Ed è qui anche il primo indirizzo svizzero de L’Atelier Robuchon, dove Olivier Jean celebra la cucina del grande chef francese, con i suoi grandi classici e piatti d’ispirazione. È senz’altro un’esperienza (di almeno tre ore per la degustazione) tra sale a luci basse e portate di alta cucina, ma la sorpresa più interessante è il ristorante di tutti i giorni, dove Olivier Jean propone un menù salutare, fatto con prodotti freschi del territorio, come il pollo di cortile con la crema di mais guarnito con violette e pannocchie grigliate, o il dessert a base di pera in diverse consistenze. Uno dei migliori pranzi dell’anno per chi scrive, in una veranda soleggiata davanti al lago con tutto il suo scenario di montagne, nuvole e orizzonti ampi.

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