Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
28 feb 2022
Nel primo semestre del suo esercizio finanziario 2021/22 (ossia le 24 settimane fino al 5 marzo 2022), Primark annuncia una significativa crescita del business, mentre i suoi negozi non hanno subito quasi nessuna restrizione. Il brand irlandese prevede un aumento delle vendite del 60% rispetto allo stesso periodo del 2020/21, quando molti dei suoi store avevano dovuto chiudere. Tuttavia, si tratta di un calo complessivo del -4% rispetto al livello pre-crisi (prima metà del 2019/20) e del -11% a parità di perimetro.

Dal punto di vista geografico, rispetto a due anni fa le vendite del primo semestre dovrebbero diminuire del -8% nel Regno Unito e del -2% in Europa continentale, mentre il mercato americano dovrebbe registrare una crescita del 35%, in particolare grazie alle aperture avvenute nel Paese dal 2019.
La catena del gruppo Associated British Food, che pubblicherà i suoi risultati del primo semestre il prossimo 26 aprile, prevede che il margine operativo aumenterà dell’11% nel periodo.
“L’effetto dell’inflazione sulle materie prime e sui costi di fornitura durante questo primo semestre è stato ampiamente mitigato da un tasso di cambio favorevole del dollaro americano e da una riduzione dei costi operativi dei negozi e delle spese generali”, ha dichiarato la società in una nota. Nonostante la pressione dell’aumento dei costi, Primark ha annunciato a gennaio che non avrebbe aumentato i prezzi di vendita per la stagione primavera-estate 2022.
L’insegna low cost, che conta 402 punti vendita, sta continuando a implementare il suo nuovo sistema di gestione degli stock, che spera di estendere a tutto il suo network entro la fine del 2022. Il suo nuovo sito Web, sul quale non sarà ancora possibile fare acquisti ma che fornirà visibilità sulla disponibilità degli articoli in negozio, verrà lanciato nel Regno Unito entro la fine di marzo e poi in tutti i mercati in autunno.
Primark, che aveva registrato un calo delle vendite del -5% nel 2020/21, spera di raggiungere una rete di 530 negozi entro 5 anni, con particolare focus su Stati Uniti, Francia, Italia e Penisola Iberica.
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