Inclusività è stato il leit motiv di tutte le sfilate della MFW autunno-inverno 2022-23 appena conclusa. Il tema è sempre più di attualità, siamo in un momento storico dove i concetti d’inclusione e di body positivity ricoprono un ruolo importante e anche la moda ha fatto la sua parte. Le sfilate post pandemia sono ritornate alla normalità, ormai siamo abituati alla mascherina e al green pass, ma adesso la guerra in Ucraina è alle porte dell’Europa. Lo show must go on, questa è la regola, ma Re Giorgio ha voluto dare un segnale, un gesto di solidarietà: la sfilata si è tenuta in silenzio, senza musica, un segnale potente e forte contro l’assurdità della guerra. Eppure la vita deve continuare e la MFW ha dimostrato tutta la forza della moda nel poter influenzare il cambiamento della società e sovvertire gli stereotipi e i pregiudizi.
«Molti stilisti hanno esaltato la diversità di genere, corpo ed età. In passarella si sono viste modelle di tutte le forme, dalle più curvy alle più snelle e di tutte le età, da Prada, Max Mara, Blumarine, Missoni, hanno sfilato anche donne over 40 – dice Michele Magnani, Global senior artist MAC Cosmetics -. Così come gli abiti, che potremmo definire genderless, nessuna barriera, nessuna etichetta. Il fashion system ha abbattuto barriere che erano troppo chiuse. La moda guarda soprattutto allo street style, non più abiti dall’allure irraggiungibile che potevano essere indossati solo in circoli elitari, ma vestiti che ognuno può indossare, vicini alla realtà e normalità. E anche il make up segue questo fil rouge. La pelle è “credibile” non iper-perfetta e quasi innaturale come negli anni passati. Una nuova idea di bellezza avanza, ci si trucca non solo per apparire belle, ma per comunicare qualcosa, per lanciare un messaggio. La donna vuole sedurre la società, non per trovare un ipotetico fidanzato, ma per conquistare l’ambiente che la circonda, per affermare ancora di più la propria personalità. Il risultato? Si è spaziato da look eterei e romantici a trucchi audaci, eyeliner scenografici, bocche fiammanti e viniliche. Da colori sobri e raffinati che si rifanno alle nuance della terra a un make up assertivo con glitter sulle palpebre a ciglia extra long grazie a mascara prodigiosi».
Il make up è un immaginario aperto a tutti
Libertà d’espressione, il make up è emozione, comunicazione, un accessorio che diventa prezioso e potente. Mai come in queste sfilate abbiamo visto una donna forte e assertiva, forgiata da due anni di sacrificio e pronta a confrontarsi con la società. Gli occhi e anche la bocca sono protagonisti. Eyeliner grafici da Versace, con un’ala bold per un effetto drammatico dove la punta arriva fino alle tempie, fanno da contraltare la quasi assenza di sopracciglia e lip balm naturali. Da Dolce&Gabbana il beauty look guarda al futuro in un’atmosfera da fantascienza, sfilano donne androidi dalla pelle quasi irreale e sguardi allungati da ombre metalliche. Audaci cat eye iperblack, dalla texture vinilica da Roberto Cavalli, mentre N°21 disegna la rima inferiore con una matita nera kajal a tratti intermittenti abbinati a rossetti rosso corallo. Giorgio Armani propone un make up fatto di luci e ombre, realizzato da Linda Cantello, con un leggero smokey eye, mentre per Emporio Armani le palpebre si colorano di rosa, personalizzate da cristalli neri per il giorno e la sera. Una donna contemporanea ed essenziale quella di Elisabetta Franchi, il make up curato da Diego dalla Palma Milano con la key artist Jessica Nezda, ha puntato sui punti luce per un incarnato glow esaltato da occhi luminosi e sensuali labbra rosso mat. Le ciglia sono definite, allungate con il nuovo mascara MyHappyToy. Occhi importanti sottolineati da smokey eye in viola e nero, da Blumarine, resi ancora più intriganti dalle velette. Da Gucci, glitter a piene mani sulle palpebre con riflessi silver, verde prato, ciclamino. Glitter e strass anche da Antonio Marras per abbellire la rima inferiore nera. Marco Rambaldi opta le blurred lips in stile gheisha, dove il pigmento è leggermente sbavato e le abbina all’ombretto azzurro pop molto anni 80, un beauty look di rottura, firmato Mac Cosmetics. Tutta un’altra storia da Moschino, le modelle di Jeremy Scott si trasformano in elementi dedicati alla casa: indossano abiti divano, una pendola, un copricapo a forma di abat-jour. Il make up, realizzato da guru Kabuki, esalta gli occhi sottolineati da un eyeliner nero a virgola con ombretti dagli accenti rossi e labbra cremose. Le ciglia sono extra long con MACStack, il nuovo mascara di Mac Cosmetics con una formula stratificabile e due scovolini differenti.
Il volto è naturale
Make up versatili che trasmettono una bellezza autentica, ecco allora la rivincita del trucco naturale con una pelle glow. Il make up di Prada, curato dalla guru Pat Mc Grath, ha esaltato gli zigomi con un blush rosato, ripreso anche sulle labbra in versione lucida e ha illuminato il volto con punti luce. Un trucco etereo da Alberta Ferretti deve spicca un rossetto leggermente rosato. Look fresco da Ermanno Scervino, l’incarnato diventa trasparente, solo un leggero tocco di blush. Lo sguardo è definito da un accenno di mascara, sopracciglia ben pettinate e sulla bocca un leggero velo di gloss cremoso. Max Mara sceglie un soft contouring realizzato con una terra quasi neutra, il blush rosato e lo smokey eye molto sfumato, da notare l’assenza di mascara. Nuance rosa antico da Missoni per un make up luminoso dove le labbra sono nude con un velo di gloss. Etro punta sullo sguardo: gli occhi risaltano grazie a un filo di kajal e un tocco di luce all’angolo interno. Occhi con nuance rosa anche da Del Core, un trucco romantico e fiabesco, con l’ombretto sfumato fino alle tempie che ricorda gli anni Ottanta.
Hairdo
La parola d’ordine è glossy, il liquid hair va alla grande Il gel è stato il prodotto più usato in queste sfilate, grazie al suo effetto pulito e impeccabile. I capelli sono lisci, li abbiamo intercettati da Scervino, il team di ghd ha voluto un effetto bagnato, in più ha realizzato una pony tail glossy. Sempre il team ghd per Missoni ha realizzato 3 diversi look: uno dalla texture più naturale, un look come da appena svegli e un look leggermente ondulato. Da Versace, i capelli sono lisci e piatti esaltati da un finish glossy; da Fendi domina il wet look con riga laterale e molletta. Pony tail bassa con riga in mezzo da Max Mara, chiusa da una treccia per permettere al copricapo indossato di aderire bene alla testa. Non sono mancati i volumi. In primis quelli di Prada: maxi cofane da volumi futuristici, spicca uno scultoreo chignon in color rame, la nuance del momento. Gli hair look creati da Guido Palau, guadano al futuro con geometrie futuristiche. Da Moschino le acconciature diventano vintage con onde retrò. I capelli sono raccolti in voluminose banane con ciocche modellate a onde. Uno chignon scolpito e lucidissimo da Roberto Cavalli, realizzato dallo key stylist Pier Paolo Lai insieme al team Wella Professional. Chignon bassi e torchon anche da Blumarine, Toni&Guy Italia ha creato hairlook romantici, ispirati al grande fotografo Helmut Newton. Il look più iconico della sfilata: un deep side knot con dettagli di contrasto tra look del passato e nuove tendenze. Da N° 21, sempre il team Toni&Guy, ha creato degli hairlook extra “messy ” con un forte richiamo agli anni 90. Il denominatore comune è stato quello di realizzare un styling anti-glamour, valorizzando le imperfezioni, protagonista un grunge top knot. Nessun problema per la ricrescita, Diesel lo risolve il con il rosso e blu, usati alla radice che ricoprono la ricrescita in modo pop. Da Gucci le acconciature guardano agli anni 70: l’immancabile mullet, maxi frangettone, voluminose e a tutta fronte, chiome riccissime, alcuni colori non passano inosservati: biondo ossigenato, rosso carota e tiziano. Antonio Marras propone il cerchietto scultura sui capelli schiacciati alle radici con riga centrale, mentre le lunghezze sono più vaporose, dall’effetto texturizzato.