Creazione

Altrove a Milano: Giuseppe Zanotti, Aspesi, Sergio Rossi, Bulgari e Drome


Versione italiana di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il



28 feb 2022

Nessun viaggio a Milano è completo senza un tour delle presentazioni negli showroom, che sono state oltre 100 in questa stagione, a testimonianza dell’uscita prudente, ma significativa ed eloquente, dell’Italia dalla pandemia. Comunque, tutti sono chiaramente preparati a dover affrontare un’altra recessione nell’economia globale a causa dell’invasione dell’Ucraina e mostrano profonda preoccupazione per le sofferenze di quella nazione.

Siamo andati a trovare cinque brand, di prêt-à-porter e accessori (Giuseppe Zanotti, Aspesi, Sergio Rossi, Bulgari e Drome), il cui leitmotiv era decisamente quello di riportare ottimismo nella moda e nella società in generale.
 
Giuseppe Zanotti: dal Covid al Cobra

Giuseppe Zanotti – Autunno-Inverno 2022/23

Pochi stilisti di moda hanno resistito all’uragano Covid con una bonomia migliore di Giuseppe Zanotti.
 
Orgoglioso imprenditore indipendente, Giuseppe ha dovuto chiudere 50 negozi durante la pandemia, perché i suoi ricavi globali sono scesi da 180 milioni di euro annui ad appena 100 milioni di euro lo scorso anno. Eppure, abbiamo trovato Zanotti col suo solito umore ottimista mentre presentava la grandiosa nuova collezione del suo brand nello spazio espositivo di Via Montenapoleone.

“Volevo davvero creare una collezione invernale festosa, dopo tutto quello che abbiamo vissuto, due anni orribili. Quindi questa collezione è dedicata ad eventi, feste e cocktail. Così la gente può finalmente ridere, ecco perché abbiamo strass e luce, per allontanarsi dallo streetwear e passare a una donna elegante. Voglio una donna alta e forte che indossi zeppe o tacchi alti. Che vuole mostrare bene che la pensa così”, ha detto Zanotti davanti a un caffè in terrazza.
 
Così, per le donne amanti del rock’n’roll ha mostrato décolleté con plateau in raso con tacchi e suole tempestate di cristalli super luccicanti; stivaletti con paillettes leggermente stropicciati; stivali con tacchi a spillo in ecopelliccia color zucchero filato e la scarpa della stagione: un elegante anfibio, che Zanotti ha tagliato alla caviglia e impreziosito con grosse catene dorate.
 
Come ha fatto, ci chiedevamo, a sopravvivere da indipendente mentre tanti altri marchi italiani di calzature hanno venduto tutto ad investitori esterni?
 
“Per il momento! Forse è perché non ho mai voluto scendere a patti con il diavolo. Mi piace essere piccolo e focalizzato. Ma chi lo sa? Non sono un adolescente! La cosa fondamentale comunque è che produciamo tutto noi stessi con grandi artigiani nel nostro piccolo universo di San Mauro Pascoli”, ha insistito.
 
Anche se la sua più grande innovazione è stata la sua creazione più tecnologica. Una serie di sneakers “Cobra” in verde lime, nero e oro o bianco e oro, in cui il serpente si arriccia intorno alla suola.
 
Guardando al futuro, Giuseppe Zanotti spera in un percorso meno tortuoso: “Il mondo è in un momento molto complicato. La Cina è ancora chiusa con la quarantena. Gli USA stanno andando molto bene. Ma chissà cosa porterà questa guerra!”.
 
Aspesi: groove genderless 

Aspesi – Autunno-Inverno 2022/23

“Mi piaceva l’idea che le donne venissero sempre da Aspesi per comprare capi da uomo. Quindi, ho voluto continuare su quel concept della moda genderless”, ha spiegato il direttore creativo della casa di moda, Lawrence Steele.
 
Nell’ultima presentazione, Steele ha mostrato le sue idee femminili per l’Autunno-Inverno insieme all’abbigliamento maschile che aveva già presentato a gennaio, e ha fatto girare modelli maschi e top model femmine nell’assolato spazio espositivo di Corso Venezia.
 
Steele ha attinto a una tendenza importante, il maglione nordico, e i suoi erano i migliori visti a Milano, in particolare la versione pullover color arancia rossa tagliato in maniera abbastanza grande da diventare un vestito, o la versione rilassata per il fine settimana in nero e grigio. Anche se gli elementi principali erano gli “Aspesi Fundamentals”, parka tecnici ed armoniosi giubbotti e piumini, creati in una gamma di versioni senza genere e disponibili dalla XXS alla XXL. Scelti dagli archivi Aspesi, apparivano accurati e intelligenti sui modelli, sia maschi che femmine, mostrando la versione di Steele del groove genderless.
 
Sergio Rossi: fascino in un attico

Sergio Rossi – Autunno-Inverno 2022/23

Il voto per la migliore presentazione di questa settimana a Milano va a Sergio Rossi, che ha preso possesso dell’eccezionale appartamento Eden Skyhouse al 29° piano di Via Vittor Pisani, una delle arterie principali della città.
 
I critici di architettura a volte si riferivano alla strada come territorio della scrittrice russo-americana Ayn Rand, e del suo romanzo di maggior successo “La fonte meravigliosa”. L’appartamento, dotato di una vista a 360 gradi sulle Alpi, comprende un’enorme fontana in pietra con serpenti marini e putti, collocata in uno stagno con fondo in marmo bianco, ed è situato nella Torre Breda, che all’inizio degli anni ’50 era il grattacielo più alto d’Italia e simbolo del rinnovamento del dopoguerra.
 
Un ambiente ideale per presentare la nuova direttrice artistica della casa di moda, Smyrniotaki, nominata appena alla fine di gennaio, che ha persino avuto in mostra la sua prima capsule: Evangelie Smyrniotaki x Sergio Rossi.
 
Fascino a profusione, proprio come nell’attico, con piume rosa zucchero filato sui sandali, tacchi alti rifiniti con corde e nodi diamantati, suggestivi stivaletti di vernice con punte così affilate da sembrare perfette per radersi. Inoltre, la personalissima visione di Sergio Rossi sulle calzature della stagione: gli anfibi con suola a pneumatico di trattore.
 
“Sono stati anni difficili per tutti, ma siamo usciti dal tunnel”, ha affermato Riccardo Sciutto, amministratore delegato di Sergio Rossi.
 
L’anno scorso, il marchio ha registrato un fatturato annuo di 60 milioni di euro. Quest’anno Sciutto prevede una crescita in doppia cifra.
 
“Ed essere qui, sembra di buon auspicio”, ha detto raggiante l’elegante CEO, vestito con un abito di velluto a coste tutto bianco.
 
Bulgari: dalla Pirelli alla Bocconi

Bulgari, accessori per l’Autunno-Inverno 2022/23

Più a nord, nel quartiere di Ayn Rand, Bulgari ha presentato le sue idee più recenti all’ultimo piano dell’edificio moderno forse più famoso d’Italia: la Torre Pirelli, recentemente ristrutturata con l’aggiunta di un bar interno girevole. Uno spazio adatto per la collezione, incentrata sugli iconici serpenti, con le loro ipnotizzanti teste.
 
Serpenti che brillano sulle pochette da sera o serpeggiano intorno alle borse ellittiche a mezza luna. Anche se la borsa più cool è stata la nuova tote verticale “Serpentine”, dalla silhouette strutturata, realizzata in pelle di vitello e dotata di un manico a serpente che si attorciglia sinuoso. Con la sua sottile tracolla in pelle rimovibile, la borsa è disponibile in nero o avorio opalino.
 
In una Milano frenetica, Bulgari ha anche debuttato con i ‘Bulgari B.Zero1 Avrora Awards’, riconoscimenti dal nome complicato, all’interno della migliore business school italiana: la Bocconi. Un’iniziativa davvero lodevole, concepita per far luce su una nuova generazione di creativi di successo, da parte di un’azienda che ha la maggior parte della forza lavoro composta da donne.
 
Tra i tanti riconoscimenti assegnati: Sharon Stone ha premiato l’attrice italiana Alice Pagani, che ha stanziato la somma donata da Bulgari alla Croce Rossa Italiana. Rita Ora ha premiato la giovane designer albanese Nensi Dojaka, che ha donato i fondi Bulgari all’UNICEF del Regno Unito per sostenere i programmi per i rifugiati. Mentre Kylie Minogue ha premiato la giovane rapper inglese Little Simz, che ha inviato i fondi di Bulgari a Future Dreams UK per sostenere la ricerca sul cancro al seno.
 
Drome: dalla scrivania alla discoteca

Drome – Autunno-Inverno 2022/23

Un altro brand in ripresa dal Covid è Drome, etichetta toscana che predilige uno stile rock’n’roll educato. Il suo ultimo lookbook fa riferimento al Thin White Duke (il Sottile Duca Bianco) di David Bowie.
 
Riferita alla musica dance degli anni ’80 e realizzata in molti pellami, dalla vernice rossa lucida ai trench con cintura, ai bustier e ai pantaloni in pelle di agnello liscia e dalla consistenza quasi cremosa, la collezione è riuscita ad avere un’attitudine ribelle e tuttavia uno spirito obbediente alle regole del buon vestire.
 
Concepita come un guardaroba Desk to Disco (dalla scrivania alla discoteca), questa collezione di Drome potrà anche non essere molto rivoluzionaria, ma ha molto senso per quelle ragazze che vogliono divertirsi in modo chic. La direttrice creativa Marianna Rosati ha un punto di vista preciso, come si vede nel suo lookbook/rivista, chiamato Drome Lost Club, nel quale il cast è stato fotografato come se entrasse in una discoteca da una strada secondaria.
 
Dotato di un flagship a Milano e di circa 150 punti vendita a livello internazionale, Drome ha resistito al peggio della pandemia. Lo stato d’animo di un brand dinamico era palpabile nello showroom di Drome in via Gesù, situato dall’altra parte della strada rispetto al palazzo principale di Versace, il che è sembrato un altro buon auspicio.

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