Industria

Pelle e calzature in ripresa, ma ancora sotto i livelli pre-covid


Di

Ansa

Pubblicato il



2 mar 2022

Il comparto calzaturiero italiano ha evidenziato segnali di ripresa nel 2021 dopo la crisi dovuta al Covid. Lo scorso anno ha registrato un incremento di fatturato del 18,7% sul 2020, attestandosi a 12,7 miliardi di euro. Un valore ancora inferiore all’epoca pre Covid (-11% rispetto al 2019).

Per il presidente di Assocalzaturifici e di Micam, la fiera delle calzature che si terrà alla Fiera di Milano Rho dal 13 al 15 marzo, “si tratta di una ripresa a macchia di leopardo”, come ha spiegato nel corso dell’evento di presentazione della fiera. “Con una sofferenza importante per le piccole industrie e quelle a marchio proprio”.

L’export con un +17.5% nei confronti dell’anno precedente ha raggiunto in valore i 10,3 miliardi di euro a consuntivo, il secondo miglior risultato di sempre, anche al netto dell’inflazione. Bene soprattutto la Svizzera, la Francia ma anche gli Usa e la Cina.

Anche per il settore della pelle il 2021 si è chiuso, secondo dati del centro studi di Confindustria Moda per Assopellettieri, con una ripartenza significativa nel fatturato settoriale (+25,7% sul 2020) e nei livelli produttivi (+29% l’indice Istat della produzione industriale), ma con gap non trascurabili rispetto alla situazione pre emergenziale (-17% e -15% rispettivamente). Sono molte le aziende, soprattutto tra quelle più piccole, ancora lontane dall’appianare le pesanti perdite indotte dalla pandemia.

L’export, trainato dalle griffe internazionali del lusso, archivia l’anno con incrementi attorno al 20%, attestandosi a 9,5 miliardi di euro e riportando l’attivo del saldo commerciale oltre i 6,5 miliardi. Ma resta al di sotto di quasi il 10% rispetto al 2019.

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