Moda

Effetto guerra sul lusso: a rischio il 2-3% del mercato mondiale



L’impatto oltre il mercato locale: addio ai turisti

L’impatto della guerra Russia-Ucraina non sarà, ad ogni modo, limitato solo al mercato locale. Innanzitutto ci sarà una flessione delle vendite in quei Paesi che contano (o speravano di tornare a contare, con la fine della pandemia) sugli acquisti dei turisti russi: «Anche la spesa russa all’estero, principalmente diretta verso l’Europa occidentale, sarà drasticamente ridotta finché sarà in vigore la chiusura dello spazio aereo europeo alle compagnie aeree civili russe», continua D’Arpizio.

Tra i Paesi che spera(va)no un ritorno dei turisti russi c’è senza dubbio l’Italia: prima del Covid erano la seconda nazionalità per acquisti tax free dopo i cinesi (che, ricordiamo, sono ancora “bloccati” in patria dal travel ban). Secondo le rilevazioni di Global Blue, società leader nel segmento tax free shopping, nel periodo gennaio 2021 – febbraio 2022 il volume di acquisti tax free dei russi (molti dei quali vaccinati con sieri non riconosciuti da Ema e quindi limitati negli spostamenti) in Italia è diminuito rispetto al 2019 , ma il lo scontrino medio è salito a 1.215 euro (+78% rispetto al 2019) che nel caso di acquisti a Venezia è salito addirittura a 2.060 euro. Se la città preferita per fare shopping è stata Milano (39% degli acquistin tax free), la categoria prediletta è quella del fashion&clothing (87%).

Gli effetti a lungo termine su Europa e Usa

Se poi il conflitto dovesse prolungarsi, gli effetti sull’Europa potrebbero essere più gravi:  «Prevediamo un potenziale impatto su Europa e Stati Uniti, nel caso in cui l’attuale crisi si intensificasse (e/o persistesse nel tempo) portando a conseguenze economiche e finanziarie più gravi – spiega Federica Levato, Partner Bain & Company e Leader EmeaFashion – Luxury Practice -. Tuttavia, questo scenario è ad oggi poco probabile e correlato alle modalità e alle tempistiche per la risoluzione della crisi, che è estremamente difficile da prevedere oggi». Tra queste conseguenze ci sono una minore crescita del Pil dei paesi Ue, dovuta agli aumenti dei prezzi dell’energia, che potrebbe impattare sulla fiducia dei consumatori locali di lusso, con una conseguente una riduzione della spesa discrezionale dei consumatori europei. Già provati dal biennio di Covid-19. Gli effetti negativi sulla stabolità finanziaria, invece, potrebbero minare la fiducia dei consumatori Usa, altamente legata alle fluttuazioni del mercato azionario.

A sottolineare i potenziali e gravi effetti collaterali del conflitto (questa volta per il tessile moda italiano nel suo complesso) è stato Carlo Capasa: «Il mercato russo rappresenta in tempi normali per la moda italiana circa il 2% delle esportazioni. Ovviamente, le ripercussioni di questa guerra comporteranno effetti che andranno oltre il blocco del mercato russo e la perdita di quello ucraino, se non altro per l’impatto che il costo energetico avrà sulle nostre produzioni, ma ciò che interessa, in questo momento, è terminare questa guerra e salvaguardare la vita e la libertà delle persone», ha detto il presidente di Cnmi all’Adnkronos. 

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