Moda

Lvmh, Hermès e Richemont chiudono i loro negozi in Russia


I big dell’industria mondiale del lusso hanno deciso di chiudere i loro negozi in Russia: Lvmh, il più importante con 76 maison e 64,2 miliardi euro nel 2021, a partire da questa sera sbarrerà gli ingressi delle sue 124 boutique. La notizia è stata riportata da Wwd, che l’ha registrata da un portavoce del gruppo. Stessa decisione presa da Hermès, prima azienda ad aver intrapreso questa strada e che ha tre boutique a Mosca, e da Richemont, gruppo svizzero a cui fanno capo marchi come Cartier, Montblanc e Buccellati.

«È con molto rimpianto che abbiamo preso la decisione di chiudere temporaneamente i nostri negozi in Russia e di fermare tutte le nostre attività commerciali a partire dalla serata del 4 marzo», si legge in un post pubblicato nel profilo LinkedIn di Hermès, che non ha rilasciato altri dettagli su tale strategia. Hermès, a quanto riporta Reuters, aveva in programma l’apertura di una boutique a San Pietroburgo entro quest’anno. Richemont ha invece circa 12 negozi a gestione diretta, perlopiù a Mosca, e ha fermato le sue attività a partire dal 3 marzo.

Il 2 marzo il gruppo guidato da Bernard Arnault aveva comunicato una donazione di cinque milioni di dollari alla Croce Rossa Internazionale per supportare le vittime del conflitto, oltre ad aver attivato una campagna di raccolta fondi tramite i suoi 76 marchi.

Anche Nike ha deciso di chiudere tutti i suoi 116 negozi, come il gigante svedese del fast fashion H&M. Burberry, invece, giovedì ha annunciato di voler fermare il riassortimento dei suoi negozi in Russia a causa di «problemi logistici», anche se per ora i suoi tre negozi nel Paese restano aperti.

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