Sfilate

Balenciaga: rifugiati in bianco e nero


Versione italiana di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il



7 mar 2022

Di tanto in tanto, una grande sfilata di moda può trasformarsi in un discorso sull’epoca attuale. Tutto questo è stato particolarmente vero domenica sera da Balenciaga, che ha presentato una collezione per esiliati in fuga concepita da Demna Gvasalia, stilista che si definisce lui stesso un “eterno rifugiato”.

Balenciaga – Autunno-Inverno 2022/23 – Parigi – Balenciaga

L’ambientazione era notevole – uno spazio innevato dietro a vetrate di 60 metri di diametro – dove i suoi modelli e modelle si trovavano a dover affrontare forti raffiche di vento, e i vestiti gli svolazzavano verticalmente lungo la schiena. Molti erano seminudi, in mutande e coperture leggere.
 
In questa stagione in cui la moda pare globalmente fuori luogo rispetto agli orrori dell’invasione russa in Ucraina, il messaggio estetico proposto da qualcuno che è stato lui stesso vittima della guerra è stato davvero salutare.

Nel 2013, la famiglia ortodossa di Demna Gvasalia ha dovuto lasciare la casa di famiglia in Georgia a causa di una violenta guerra civile che ha visto le truppe russe sostenere i separatisti dell’Abkhazia. Il conflitto ha comportato una pulizia etnica e più di 200.000 georgiani sono diventati rifugiati. In segno di rispetto, durante la sfilata di domenica, ogni ospite ha ricevuto una maglietta con i colori della bandiera blu e gialla dell’Ucraina.
 
In apertura del défilé, Demna ha persino recitato una poesia – in ucraino – amplificata dagli altoparlanti, prima di lasciare il posto alla prima top model evacuata. “Finché non sarai coperto di catene e i nemici non ti ammanetteranno, i tuoi figli fedeli saranno con te. Spada in mano, giurano di vivere e morire con te. La bandiera del nostro Paese può essere insanguinata dalla guerra, ma non sarà mai coperta di vergogna”, dice in sostanza la poesia letta da Demna, in una versione in inglese firmata dal famoso documentarista ucraino-americano Andri Tkaczyk (nostra invece la traduzione italiana, ndr.).
 
La prima top model indossava un vestito/mantello che sventolava furiosamente al vento, con a tracolla quello che sembrava un sacco della spazzatura. La maggior parte dei modelli ne indossava di simili, come se si fossero impossessati dei loro beni più preziosi in tutta fretta mentre fuggivano dalle loro case. In origine, Demna Gvasalia aveva immaginato questo set per far riflettere i presenti sul futuro della neve.

“Il futuro è adesso: quando vai in una stazione sciistica, non c’è neve. Si trattava di visitare un mondo, più avanti nel tempo di 50 anni da oggi, dove si dovrà andare in un luogo artificiale per vivere un clima che oggi diamo per scontato, purtroppo”, ha spiegato lo stilista, in mezzo a una valanga di complimenti ricevuti dopo la sua sfilata apocalittica.

Balenciaga – Autunno-Inverno 2022/23 – Parigi – Balenciaga

Un momento fondamentale, con i giovani vestiti per lo più di nero, in versioni raffinate del caratteristico stile voluminoso di Demna: tute enormi, abiti svasati da flamenco e grandi vestaglie da governante.
 
In questa sfilata mista, i ragazzi hanno indossato jeans neri trasandati, stivali da soldato napoleonici o mantelle rivisitate, sempre con un sacco della spazzatura in spalla. Ogni top sfoggiava occhiali da sole Balenciaga per proteggersi dalle tempeste di neve.
 
“Questa settimana, mi sono rivisto trent’anni fa, in un riparo per rifugiati, come i ragazzi e ragazze ucraini di oggi. Non sapendo se il soffitto avrebbe resistito. Quindi queste persone seminude che avanzano controvento rappresentano qualcosa che parla con me, a titolo personale”, ha detto un Demna molto commosso.
 
Il designer ha chiamato questo show “Chapter two”. Il primo è stato il suo défilé pre-Covid a Parigi, dove le modelle camminavano su un lago poco profondo, un riferimento biblico.
 
“Quando ho iniziato a lavorare a questa stagione, volevo qualcosa di positivo, dell’apertura e della speranza, ma date le circostanze tutto è cambiato. Succede spesso per le mie sfilate, curiosamente”, ha aggiunto il creatore di moda alzando le spalle, vestito con una maglietta blu e gialla.
 
La parte principale della collezione è composta da capispalla ripiegabili e da trench in tessuto molto leggero. A volte sembrava quasi che modelli e modelle si fossero fatti da soli i ​​propri outfit. Tanti look in denim assemblati e cuciti, jeans composti da varie canotte, o borsette composte da due stivaletti con tacco cuciti insieme.
 
“Ero quel ragazzino georgiano che si vestiva con le tende e giocava con le scarpe di sua madre, che mi metteva in punizione! Quindi quello di oggi per me è una specie di riscatto”, ha spiegato Demna con una risata.

Balenciaga – Autunno-Inverno 2022/23 – Parigi – Balenciaga

Noto per attaccare il monogramma Balenciaga un po’ ovunque, Demna ha persino avvolto diverse modelle con un nastro adesivo logato, una mossa giocosa per rendere questo emblema meno borghese, meno signorile.
 
“Avvolgendo le ragazze con lo scotch, usciamo dall’immagine della donna ricca in un quartiere agiato”.
 
La colonna sonora evocava chiaramente l’Europa dell’Est, una sonata per pianoforte eseguita da Johnandrew Slominski. Dietro le quinte: un continuo streaming di musica ucraina.
 
Quando gli si chiede se ha un messaggio per Vladimir Putin, a quasi due settimane dall’inizio della guerra, Demna Gvasalia risponde gentilmente: “Il mio unico messaggio è questa sfilata. E il fatto che solo persone innocenti soffrano. Quelli che muoiono a causa della guerra. L’ho vissuto. L’ho rimosso per trent’anni. Ma gli eventi recenti hanno risollevato tutto questo dolore. Quindi il messaggio è che ciò che conta nella vita è la vita stessa, l’amore umano e la compassione… In un certo senso, la moda oggi non ha nessuna importanza”.

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