Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
8 mar 2022
In un momento in cui l’aumento dei costi del trasporto marittimo continua a preoccupare il settore del tessile-abbigliamento, tutti gli occhi sono puntati sul trasporto aereo. Per sicurezza, molti vettori hanno annunciato di non voler più sorvolare il territorio russo, a margine della guerra in Ucraina. Una deviazione di vasta portata, che non è priva di costi aggiuntivi, soprattutto in un momento in cui il conflitto sta gonfiando il prezzo del barile di petrolio.

Il vettore UPS ha indicato l’1 marzo che non avrebbe più sorvolato il territorio russo. FedEx ha annunciato misure simili durante la settimana. Tanto che, secondo l’indice della piattaforma dati Freightos, il prezzo del trasporto aereo tra Cina ed Europa sarebbe balzato a 11,36 dollari al chilo. Ovvero un aumento dell’80% in pochi giorni. Aumenti di prezzo causati dall’allungamento della distanza dei voli, che aggirano il vastissimo territorio russo. La banca dati specializzata Cirium sottolinea che nel solo mese di gennaio 2.500 voli in partenza dagli Stati Uniti hanno sorvolato la Russia, mentre solamente 500 voli russi hanno sorvolato il territorio americano.
“Senza la possibilità di sorvolare la Russia, alcuni vettori potrebbero annullare i loro servizi Asia-Europa, il che restringerebbe ulteriormente una fornitura già limitata”, afferma Freightos nel suo ultimo aggiornamento sulla crisi dei prezzi. “I vettori europei, americani e altri che opereranno dei voli prenderanno altre rotte, più lunghe e più costose. Questi trasportatori trasferiranno [sulla filiera] il costo aggiuntivo del carburante e molti stanno già praticando dei supplementi per rischio di guerra (sic), per compensare i costi di adeguamento delle operazioni”.
Così, giovedì scorso FedEx ha annunciato di applicare un supplemento ai pacchi e alle merci internazionali. La libbra (0,45 chili) vede quindi aumentare da 0,65 dollari a 1,20 dollari il suo supplemento sui viaggi che collegano Hong Kong alla zona EMEA (Europa, Medio Oriente, Africa). E questo è tutt’altro che un caso isolato: lo specialista Cargolux ha annunciato da parte sua un supplemento di 20 dollari al chilo per tutti i suoi voli cargo da o per l’Asia.

“Una fragile catena di approvvigionamento globale del trasporto aereo di merci è già sensibile agli shock minori”, ha affermato Niall van de Wouw, direttore dello specialista di dati sul trasporto aereo di merci Clive Data Services, il quale avverte: “La guerra in Europa e le conseguenti sanzioni potrebbero sconvolgere nuovamente il settore, proprio quando l’impatto del Covid sembrava maggiormente sotto controllo. Restiamo in un periodo volatile e incerto”.
Idrocarburi e incremento della domanda
Questa preoccupazione si basa in particolare sul fatto che le deviazioni di percorso legate alla guerra in Ucraina non sono l’unica fonte attuale di aumento dei costi. Di fronte alla carenza di container e all’esplosione dei costi dai porti asiatici, molti committenti hanno cercato di aggirare gli inevitabili ritardi tramite il trasporto aereo di merci. Una situazione che aveva provocato meccanicamente un aumento dei prezzi, su un mezzo di trasporto già per sua natura più costoso della nave.
Oltre all’allungamento delle tratte dei voli e agli aumenti automatici dei prezzi, il trasporto aereo di merci deve anche giocare con l’incremento del prezzo del barile. Mentre i consumatori europei vedono superare la soglia simbolica del costo alla pompa di due euro al litro per la benzina senza piombo, crescono anche i prezzi del carburante per gli aerei cargo. Negli Stati Uniti il carboturbo (jet fuel) di riferimento ha superato venerdì 4 marzo i 3,88 dollari al gallone (3,78 euro). Un livello record mai raggiunto dal 2008, anno che richiama alla mente tristi ricordi, che si è ripercosso sui prezzi in Europa e in Asia.

Un’impennata dei prezzi che ricade anche sul trasporto marittimo, la cui crisi sembrava dover durare tanto tempo ancor prima dell’invasione dell’Ucraina. La piattaforma dati Freightos stima una conseguenza diretta del conflitto ucraino sui prezzi dei container spediti dall’Asia. Secondo i suoi dati, il prezzo per container ha raggiunto la scorsa settimana i 13.509 dollari tra Asia e Nord Europa, in crescita del 71% anno su anno. I prezzi tra Asia e Stati Uniti sono addirittura esplosi del +204%, a 16.155 dollari.
Al di là dei costi, i committenti e gli esportatori occidentali dovranno imparare a fare i conti con un altro fattore di volatilità: i ritardi. Questi dovrebbero, secondo i vari organismi di monitoraggio del trasporto merci, aumentare nei prossimi mesi. Un’incertezza intrinsecamente legata all’imprevedibilità che circonda la stessa guerra russo-ucraina.
Copyright © 2022 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.