Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
9 mar 2022
Questo mercoledì, la leggendaria casa di moda parigina ha inugurato La Galerie Dior, sorta di museo vivente del marchio, distribuito su una superficie di 2.000 metri quadrati e 13 concept space, che presenta un’esibizione unica della storia, dell’heritage e del DNA dello storico marchio di lusso. Fashion Network ha potuto farne un tour di pre-apertura.

Si entra nel civico 11 bis di rue Francois 1er per scoprire una gigantesca scala tortuosa in marmo bianco, al centro di un atrio con un Diorama di 1.874 oggetti Dior. Tra di loro, 452 miniature di abiti – o mini abiti – dei sette couturier ufficiali della maison: Christian Dior, Yves Saint Laurent, Marc Bohan, Gianfranco Ferré, John Galliano, Raf Simons e Maria Grazia Chiuri. Complessivamente, 70 diversi mini abiti distribuiti in sette decenni, dalla sfilata “New Look” del 12 febbraio 1947 fino ad oggi. Mentre gli oggetti – che si tratta di borse “Lady Di” o “Saddle”, boccette di profumo “J’Adore”, oppure bijoux o berretti di Steven Jones – sono tutti realizzati in stampe 3D, che hanno richiesto oltre 100.000 ore di lavoro.
La Galerie Dior è anche un omaggio alla prima vocazione di Christian Dior come gallerista. Vecchie foto in bianco e nero lo mostrano con gli amici Salvador Dalì, Christian Bérard e Jean Cocteau. Progettata come scenografia narrativa da Nathalie Crinière, la curatrice delle retrospettive Dior, La Galerie svela con intelligenza i preziosi archivi della Maison, dalla couture alle fragranze. Ci sono una miriade di meravigliosi abiti di tutti i talentuosi successori di Dior, con Galliano e Chiuri che esibiscono le creazioni più spettacolari. E grandi video di tutti i couturier della maison al lavoro nell’atelier, che ancora oggi occupa il quarto e quinto piano sopra La Galerie.

Filmati cinematografici mostrano le decine di stelle vestite in Dior nei film classici, a volte accanto al vestito vero e proprio. Da centinaia di copertine di riviste all’esposizione di una miriade di flaconi di profumo, la location è una mecca per la moda.
La Galerie 1 è particolarmente stimolante – una storia, mostrata con eleganza, di Monsieur Dior – con foto e documenti. Questi includono il certificato che annuncia la sua nascita nel 1905; immagini della sua infanzia incantata in una villa sul mare; e l’annuncio ufficiale del 1935 della vendita del contenuto di quell’amata casa di famiglia sulla costa della Normandia, Les Rumbs, quando la Grande Depressione mandò in bancarotta la famiglia.
Un anno dopo, alla ricerca di un mestiere, si scoprono le illustrazioni di Dior apparse su Le Figaro nel 1936, dopo che Christian aveva imparato a disegnare da autodidatta. Non lontano, c’è persino un Dior che sembra piuttosto incongruo, mentre indossa un uniforme militare con un gruppo di soldati infangati, quando ha svolto il servizio nazionale.
Poi arrivano i primi passi di Christian come stilista. C’è persino un abito da sera in faille di seta che ha disegnato per la maison Robert Piquet, nel 1939, quasi un decennio prima che lanciasse la sua casa di moda.

E, naturalmente, una bar jacket, anche se una copia, della collezione “New Look” del 12 febbraio 1947, che avrebbe cambiato la moda per sempre. Molteplici foto di quel défilé gremito, con decine di persone sedute sulle scale di avenue Montaigne 30, catturano la pura eccitazione. Uno spettacolo che ha lanciato Dior nell’universo delle celebrità e ha ristabilito Parigi come il centro dell’universo della moda.
E si arriva fino al cinegiornale che annunciava la sua morte improvvisa nell’ottobre del 1957, con tutte le sue modelle vestite di nero e un campo di fiori steso in sua memoria sotto l’Arc de Triomphe.
Il CEO di Dior, Pietro Beccari, ha iniziato a discutere l’idea di un museo Dior nel maggio 2018, scegliendo Crinière, un’esperta di Dior.
“Nathalie ci accompagna in tutte le nostre mostre e ha svolto un lavoro straordinario con La Galerie. È stata la scelta giusta, dal momento che conosce gli archivi a memoria”, ha detto Beccari.

Ad un certo punto, dopo aver superato la scrivania di Monsieur, i visitatori scoprono un pavimento di vetro che consente loro di vedere la cabina originale in cui sono stati realizzati i modelli all’interno di avenue Montaigne 30. Cappelli e cappelliere; tovaglie e guanti; perline, perle e ago e filo, per modifiche dell’ultimo minuto.
“La Galerie è un luogo dove le persone possono apprezzare appieno il nostro archivio e il nostro patrimonio. Si tratta di fondere tradizione, adattamento e modernità, quindi sappiamo da dove veniamo. Dior è ora l’unico marchio nel nostro mondo ad avere uno spazio di questo tipo”, ha affermato il CEO Beccari.
La Galerie Dior sarà aperta sei giorni alla settimana, tranne il martedì. Per non sovraccaricare l’esperienza, la capacità giornaliera sarà limitata a circa 1.000 persone.
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