Moda

Guerra in Ucraina, la moda chiede una cassa integrazione straordinaria


L’impatto del conflitto

Il settore moda ha inviato al ministero del Lavoro la richiesta di un ammortizzatore sociale speciale, con esclusione dei costi accessori ed esclusione dai limiti temporali relativi alla Cig ordinaria e straordinaria

di Redazione Moda

I punti chiave

  • Il conflitto in Ucraina sta comportando un aumento dei costi energetici e il blocco dell’export verso la Russia
  • Smi, Assocalzaturifici e i sindacati hanno chiesto un incontro urgente al ministro Orlando
  • La richiesta è quella di una misura simile alla Cassa Covid per arginare la crisi

Un ammortizzatore sociale straordinario, sul modello della Cassa Covid, che aiuti le imprese della filiera a superare la crisi che dovranno affrontare a seguito del conflitto tra Russia e Ucraina e il relativo impatto sull’economia. È questa la richiesta inviata al ministero del Lavoro da Sistema Moda Italia e Assocalzaturifici insieme ai sindacati insieme ai sindacati nazionali di categoria Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil.

Tra gli innumerevoli effetti dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin ( tra cui le sanzioni imposte al Cremlino da Ue e Usa come risposta) a preoccupare il settore sono due fattori: l’aumento dei costi dell’energia elettrica e del gas – per cui le imprese sono costrette ad interrompere o a limitare fortemente le lavorazioni per non compromettere il loro equilibrio economico; gli effetti diretti e indiretti delle sanzioni per cui le aziende che lavorano con la Russia sono costrette a bloccare le spedizioni già pronte e a cessare la
lavorazione delle commesse già acquisite.

Da qui la richiesta di un incontro con il ministro del Lavoro per l’approvazione di una Cig straordinaria che preveda l’esclusione dei costi accessori (i contributi addizionali) e l’esclusione dai limiti temporali relativi alla Cig ordinaria e straordinaria (Ma.Cas.)

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