Di
AFP
Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
11 mar 2022
Il gruppo SRP, proprietario del sito Showroomprivé, ha raddoppiato il suo utile netto nel 2021, a 27,3 milioni di euro, dopo aver inanellato tre anni di perdite prima del 2020. Tuttavia, l’inizio del 2022 si rivela essere più complicato.

Il fatturato del gruppo è progredito del 3,8% nel 2021 rispetto al 2020, a 723,8 milioni di euro, così come il volume d’affari, o GMV (Gross Merchandise Value), che si è attestato a 922 milioni di euro nel 2021 (+3,1%). Questo indicatore, che permette di misurare l’attività dei siti di e-commerce, aggrega le vendite effettuate sui marketplace online di terze parti, nonché “altri servizi e altri proventi”.
Nel dettaglio, il 2021 si è diviso in un primo semestre molto dinamico per il sito, a seguito in particolare delle “restrizioni legate alla crisi sanitaria e ad un effetto di base favorevole”, ma il secondo semestre è stato caratterizzato da un “mercato più difficile”, con particolari difficoltà di approvvigionamento.
L’inizio del 2022 s’iscrive in questo slancio, ha spiegato ad AFP David Dayan, co-fondatore e CEO del gruppo. Oltre alle incertezze sul potere d’acquisto, Showroomprivé “arriva alla fine della catena, offrendo il destocking, e la produzione qualche tempo fa è stata colpita” dalla crisi sanitaria, che ha generato “meno scorte e quindi le campagne di smaltimento rimanenze sono state riviste al ribasso”, soprattutto nella moda o nella tecnologia.
Il gruppo prevede quindi “una diminuzione del fatturato nel primo semestre [dell’esercizio 2022] e una pressione accentuata sulle condizioni d’acquisto, incidendo così sul proprio margine lordo”, mentre i vari investimenti in corso dovrebbero gravare sul suo Ebitda nei prossimi mesi.
Showroomprivé, che ha rimborsato nel 2021 il suo prestito a garanzia dello Stato (PGE) di 35 milioni di euro, prevede poi “una ripresa della dinamica del business nella seconda parte dell’anno”, un rimbalzo che dipenderà però da un ritorno alla normalità in termini di produzione, nonché “dal contesto macroeconomico e geopolitico”.
La società ha inoltre osservato che il Covid-19 aveva “profondamente cambiato” le abitudini dei consumatori online. “L’offerta è cresciuta”, con un maggior numero di siti Web “migliori”, e i consumatori acquistano sempre di più sui social network, tramite gli influencer, ha spiegato David Dayan.
“Dobbiamo adattarci a questo, per ‘premiumizzarci’ pur rimanendo su prezzi accessibili. I marchi devono essere fiduciosi quando vengono da noi e i clienti devono essere in grado di acquistare da noi come farebbero in un bel negozio”, ha chiosato.
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