Quale sarà il futuro del benessere? Quali saranno le prossime tendenze? Secondo il Global Wellness Institute, un’organizzazione senza scopo di lucro con la missione di potenziare il benessere in tutto il mondo, il mercato globale entro il 2022 avrà un giro d’affari di circa 816 miliardi di dollari e supererà i mille miliardi di dollari entro il 2025. Per approfondire questa macro tendenza, la Clinique La Prairie, clinica di fama mondiale a Montreux e leader da 90 anni nel campo della longevità, ha realizzato uno studio sul futuro dei settori health, beauty and wellness. La ricerca è stata condotta con un modello misto: sia tramite interviste a esperti in diversi settori, sia mediante un sondaggio su un panel di big spenders. Il risultato ha evidenziato 8 punti chiave che spaziano dalla scienza alla medicina, dai ritmi circadiani all’approccio olistico, per assicurare una vita più lunga e più sana.
«La pandemia globale ci ha reso molto più attenti alla nostra salute, determinando una forte richiesta di medicina preventiva ultra personalizzata che coinvolge la salute del corpo e il benessere della mente – spiega Simone Gibertoni, ceo di Clinique La Prairie -. Il settore wellness è in grande espansione a livello internazionale. La nostra ricerca ha individuato 8 tendenze molto precise. In primo luogo la rivoluzione epigenetica. L’epigenetica è il legame tra la natura, il nostro patrimonio genetico, e il nostro modo di vivere. L’invecchiamento è una combinazione di tempo, geni ereditati, ambiente e stile di vita, tutti fattori che hanno un forte impatto sull’espressione dei nostri geni. Riuscire a regolare il modo in cui i nostri geni si esprimono è una sfida concreta. Con l’aiuto di piattaforme controllate da intelligenze artificiali si potrà organizzare migliaia di dati e prevenire le malattie nate da una predisposizione genetica».
Il cervello va allenato
Un altro punto chiave è l’allenamento del cervello per aumentare il potenziale cognitivo. Il futuro delle neuroscienze risiede in strumenti di valutazione cognitiva. Può capitare in alcune situazioni che il nostro cervello non riesca a performare in modo corretto, un’eccessiva agitazione, stanchezza, distrazione, ansia, rabbia possono incidere sul nostro equilibrio. «Esistono metodologie che aiutano a ritrovare un “equilibrio” cerebrale – spiega Gibertoni -. Tra queste, una delle più promettenti è il Neurofeedback, una metodologia che tramite l’elettroencefalogramma promuove una miglior capacità di autoregolazione psicofisiologica, in modo alternativo alla farmacoterapia e senza effetti collaterali. Stimolare la plasticità del cervello è fondamentale e si stanno studiando nuove soluzioni come la mappatura del cervello, esercizi basati sul neurofeedback, integratori nootropici e lifestyle. Sulla brain plasticity, il professor Bogdman Draganski dell’Università di Losanna, ha coordinato diversi studi, che riguardano anche la possibilità di prevedere e allontanare le persone dalla demenza senile».
La nutrizione diventa tecnologica e ultra-personalizzata
Il terzo punto chiave si focalizza sulla nutrizione tecnologica e si lega all’epigenetica, analizzando come certi cibi possono influenzare l’espressione dei nostri geni. Per migliorare la nostra dieta in un prossimo futuro ci saranno dispositivi indossabili ad alta tecnologia che monitoreranno le esigenze nutrizionali del corpo e porteranno a trattamenti come i nutraceutici. «La dieta ottimale deve essere tailor made, considerando i geni di ogni individuo. I benefici di una dieta a base vegetale, il quarto punto, sono sempre più dimostrati, soprattutto per limitare l’infiammazione. Cosi come gli integratori che combinano scienza e metodi naturali, non per colmare una carenza ma migliorare le nostre performance. Per questo abbiamo creato, in collaborazione con prestigiosi laboratori svizzeri, Holistic Health una collezione di longevity supplements all’avanguardia. Ci sono voluti 5 anni di ricerca per sviluppare 4 health routines tra le quali Age-Defy è il prodotto premium che coniuga immunity, gestione dello stress, azione anti-infiammatoria, ringiovanimento e longevità cellulare, i cinque pilastri per una vita sana».
Reversed aging, la nuova longevità
Gli esperti prevedono che si potrà superare i 100 anni, invertire il processo d’invecchiamento nei giovani sarà la sfida della medicina. Il quinto key trend si focalizza sul reversed aging, già è possibile prevenire la formazione delle cellule senescenti con i gero protettori, e una volta formatesi cercare di eliminarle con i farmaci senolitici. Per vivere più a lungo, infatti, potrebbe essere sufficiente ’allungare’ le estremità dei cromosomi, i cosiddetti telomeri, piccole porzioni del DNA. L’analisi della lunghezza dei telomeri è un indice preciso dell’età biologica rispetto a quella anagrafica ed è uno straordinario passo in avanti della medicina per curare le malattie croniche e favorire la longevità. Il sesto key-word riguarda le cellule staminali, impiegate da tempo per i trattamenti medico estetici e anche nella medicina riparativa per rigenerare i tessuti in zone del corpo che sono lesionate o danneggiate. In futuro potrebbero essere utilizzate per gli organi con l’ambizione di creare e sostituire organi vitali come reni, fegato e polmoni.