Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
24 mar 2022
Il gruppo L’Occitane ha annunciato l’acquisizione di una quota di maggioranza di Grown Alchemist, marchio australiano di cosmetici olistici creato nel 2008 a Melbourne. I fondatori, Jeremy e Keston Muijs, rimarranno alla guida del brand, che L’Occitane intende supportare con la sua esperienza, puntando in particolari ai consumatori delle generazioni Y e Z.

Con l’ambizione di essere uno dei principali gruppi multimarca internazionali, L’Occitane ha deciso di ampliare gradualmente il proprio portafoglio attraverso l’acquisizione di brand giovani ma già affermati.
“Siamo lieti di sostenere e sviluppare questo rivoluzionario marchio di cosmeceutica naturale, che incarna lo spirito imprenditoriale del nostro gruppo”, ha dichiarato André Hoffmann, Vicepresidente e CEO del gruppo L’Occitane. “Con una storia del brand unica e stimolante e una base di fan internazionale, Grown Alchemist è pronta per espandersi a livello internazionale e conoscere una rapida crescita”.
Grown Alchemist propone prodotti per la cura del viso, ma anche per il corpo e i capelli. La società dispone di team di chimici specializzati in Australia, oltre che a Londra, Parigi, in Svizzera e in Spagna. Il marchio ha inaugurato il suo flagship a Melbourne nel novembre 2020.

Il brand si unisce dunque al portafoglio L’Occitane che già comprende Melvita, Erborian, Limelife di Alcone, Elemis, Sol de Janeiro e, naturalmente, L’Occitane en Provence. Il gruppo cosmetico ha subito tutto il peso delle conseguenze della crisi sanitaria del Covid-19: l’esercizio chiuso a fine marzo 2021 ha registrato un fatturato netto di 1,53 miliardi di euro contro gli 1,64 miliardi dell’anno precedente, per un utile operativo di 220,2 milioni di euro.
Al suo apice, la crisi ha portato alla chiusura del 75% della rete globale di L’Occitane International, che allora contava 1.569 negozi in 60 Paesi. Nell’ottobre 2020 la società quotata alla Borsa di Hong Kong ha annunciato un piano di riorganizzazione che prevedeva la perdita di circa 300 posti di lavoro sui 9.000 che il gruppo contava nel mondo.
Copyright © 2022 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.