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Diamanti di guerra: come il conflitto in Ucraina colpisce il mercato delle gemme


Con le sanzioni a rischio il 25% della produzione mondiale

Le sanzioni inflitte dall’Occidente hanno suscitato la reazione pressoché immediata di Alrosa: la sede di New York è riportata in chiusura, e la compagnia si è dimessa dalla vicepresidenza del Responsible Jewellery Council, la ong che si occupa di promuovere la sostenibilità dell’industria mondiale dei gioielli. E altre conseguenze riguardano la geopolitica del mercato dei diamanti: innanzitutto, secondo Rapaport, pubblicazione di riferimento dell’industria, le sanzioni contro i diamanti russi potrebbero portare a un calo del 25% della produzione mondiale, e questo mentre i prezzi dei diamanti, sempre secondo Rapaport, da settembre sono aumentati del 25%. Un binomio che se associato al fatto che le riserve di diamanti sono date come pressoché esaurite, per soddisfare la ripresa della domanda mondiale post pandemia, potrebbe scatenare secondo alcuni una tempesta perfetta. Molto dipenderà da quanto lungo e quanto grave sarà il conflitto, ha detto Martin Rapaport in un recente webinar dedicato al tema.

Il cruciale passaggio in India

Se dalla Russia spostiamo lo sguardo verso l’India, ci accorgiamo di un altro fattore: anche se Mosca ha il primato della produzione di diamanti, le gemme che commercializza sono grezze, e passano proprio in India per essere lucidate e immesse sul mercato. L’India lavora il 92% delle gemme grezze del mondo, come riporta sempre Rapaport. E una volta lucidati, anche i diamanti russi diventano prodotto made in India e dunque al momento sollevato da ogni sanzione. L’India è stata fra i 35 Paesi che si sono astenuti nel voto alla risoluzione di condanna dell’Assemblea dell’Onu verso l’invasione russa, e come ulteriore atto di vicinanza a Mosca, l’industria dei diamanti indiana ha comunicato di accettare pagamenti anche in valute diverse da euro e dollari e attraverso canali bancari non compresi nel sistema Swift. «Alrosa ci ha assicurato che stanno conducendo le loro attività come sempre – ha affermato Colin Shah, presidente del Gem and Jewellery Export Promotion Council del governo di Narendra Modi -. Manterranno i loro impegni con i loro clienti di tutto il mondo».

Laboratorio di lucidatura dei diamanti in India

I primi boicottaggi dei nuovi blood diamonds

Ma i clienti di tutto il mondo continueranno ad acquistare diamanti coinvolti in un conflitto? I diamanti russi, infatti, potrebbero diventare i nuovi blood diamonds, le gemme insanguinate che finora avevano finanziato conflitti nel continente africano. Le prime defezioni si sono già verificate: due giorni dopo l’avvio delle sanzioni statunitensi, l’azienda di gioielli sostenibili Brilliant Earth ha rimosso tutti i gioielli in diamanti russi dal suo sito. Successiva, ma più rumorosa, è stata la decisione di Signet Jewellers, il più importante rivenditore di gioielli di diamanti al mondo, di non acquistare più diamanti russi. Nello stesso tempo, la fondazione della società ha donato un milione di dollari alla Croce Rossa per le attività in Ucraina.

Visto che la tracciabilità delle gemme è un tema cruciale nelle strategie di sostenibilità dei grandi marchi di gioielleria, altri seguiranno la strada del boicottaggio? E come risponderanno i consumatori, anch’essi sempre più attenti all’eticità dei loro acquisti, soprattutto le giovani generazioni che stanno trainando la crescita mondiale del lusso?

Il Gokhran, il tesoro nascosto di Mosca

Per capire se le sanzioni contro i diamanti di Mosca avranno effetti sulle finanze della repubblica servirà tempo. Ma c’è un altro, importante fattore da tener presente: Mosca potrebbe finanziare le sue spese belliche anche facendo ricorso ai preziosi custoditi nel cosiddetto Gokhran, il suo tesoro di stato, dove conserva anche i suoi stock di diamanti. Le sue origini risalgono al 1719, per volontà dello zar Pietro il Grande, e nel tempo la “stanza dei diamanti”, com’era nominata all’epoca, si è arricchita finché dopo la rivoluzione russa fu trasformata nel Gokhran e diventò tesoro del popolo.

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