Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
29 mar 2022
Se c’è un settore della moda che negli ultimi dieci anni ha goduto di un’immensa crescita è quello dell’outerwear: dal colossale successo di Moncler ai milioni di piumini e capispalla che si vendono dappertutto, onnipresenti perfino nelle bancarelle del mercato. Tuttavia, pochi marchi sono riusciti a sposare la performance con la raffinatezza come Mackage, etichetta canadese di classe, che ha appena firmato il contratto di locazione per il suo primo flagship a Parigi.

Fondata da Eran Elfassy nel 1999, Mackage è stata impegnata su più fronti negli ultimi tempi. Questo mese ha pubblicato la sua ultima campagna mediatica, dotata di una visione innovativa, con protagonista la modella ed eco-attivista protettrice della terra Quannah Chasinghorse, una nativa americana nata nel territorio della nazione Navajo in Arizona.
La pubblicità è stata scattata dal talentuosissimo Tyler Mitchell, fotografo di Brooklyn che ha realizzato progetti per Loewe e JW Anderson; e noto per la sua ritrattistica ottimisticamente nobile di persone di colore.
La campagna Quannah Chasinghorse PE 2022 sottolinea come Mackage non stia assolutamente seguendo il branco, ma come sia proprio il marchio del Canada ad impostare l’agenda stilistica del suo segmento a livello di capispalla e di immagini. E anche di ecologia, in quanto Mackage sta per ottenere la certificazione B Corp, a conferma degli standard che ha raggiunto in termini di benefici per i dipendenti, pratiche della supply chain e fattori produttivi.
Circa tre anni fa, Mackage ha anche aggiornato la propria estetica, grazie alle idee del maestro del design Fabien Baron, che ha sviluppato un logo specifico espressamente per il brand. Va ricordato che il nome del marchio deriva da un’errata pronuncia della parola francese per trucco, maquillage, da parte della nipotina di Elfassy.
La scorsa estate, Mackage ha assunto come CEO Tanya Golesic, professionista che può vantare un curriculum impressionante, che comprende periodi in Ralph Lauren, Marc Jacobs e Jimmy Choo. Dunque abbiamo deciso di incontrare Golesic per un caffè mattutino su Zoom da New York per conoscere che obiettivi abbia per Mackage.

Fashion Network: Cosa vi ha attratto del lavorare con Quannah Chasinghorse per la campagna Spring-Summer 2022?
Tanya Golesic: Beh, abbiamo iniziato con Quannah nell’autunno del 2021 quando stava lanciando la sua carriera. È una donna forte e indipendente che rappresentava la protezione della terra ed è anche una donna dalla quale la moda è attratta. Da allora è riuscita ad affermarsi nel mondo fashion sfilando per Gucci e Chanel e partecipando al Met Gala. Per la primavera 2022, abbiamo usato Quannah per lanciare la nostra collezione “Sustainability”, vista quella forza silenziosa che lei porta con sé in modo autentico – come due forze che si uniscono. E abbiamo sostenuto la causa ambientale che ha scelto.
Quando ho iniziato in questa azienda per la prima volta, nel luglio 2021, mi sono seduta con il nostro fondatore Eran Elfassy per esplorare alcuni dei tessuti e scoprire quanta sostenibilità fosse già presente nelle nostre collezioni. Però quella storia non l’avevamo mai raccontata. Non ne avevamo mai parlato. In effetti, molti marchi di moda oggigiorno si stanno impegnando per ottenere ciò che noi avevamo già ottenuto da tempo. Per essere concreti, speriamo di ottenere a breve la certificazione B Corp. Pochissime aziende di moda ce l’hanno. Ci vogliono anni e anni di lavoro e preparazione. Letteralmente centinaia di caselle da spuntare, in un processo lungo e arduo. Ma ci stiamo avvicinando, si spera quest’anno.
FNW: E perché avete voluto lavorare con Tyler Mitchell?
TG: Abbiamo pensato che Tyler sarebbe stato un ottimo partner per le foto di Quannah, perché eravamo più interessati alla sua ritrattistica che alla sua fotografia di moda. Ha una forza tranquilla e una bellissima stabilità, che sembravano giuste per questi tempi. La collezione presentata con Quannah è effettivamente riciclata al 100% e certificata in modo responsabile. Questa è la prima di una serie di nostre campagne con protagoniste persone protettrici di qualcosa o qualcuno, e probabilmente continuerà nel prossimo anno.
FNW: Può definire il DNA di Mackage?
TG: Direi che si tratta davvero di un’estetica che protegge. Il nostro prodotto è bello, ma anche protettivo, e questi due attributi sono estremamente importanti. Alte prestazioni che non compromettono lo stile e l’artigianalità.
FNW: Chi sono i vostri concorrenti?
TG: Mi piacerebbe dire che consideriamo Moncler come nostro competitor. Però lo è ma anche no, perché loro si muovono nella loro stessa stratosfera. Tuttavia Moncler è esteticamente gradevole e dona un senso di protezione come Mackage. Gli altri nomi che mi vengono in mente guardano più che altro alle prestazioni.

FNW: Cos’ha imparato da Ralph Lauren, Jimmy Choo, Canada Goose e Marc Jacobs che spera di applicare a Mackage?
TG: Quello che ho capito da Jimmy Choo, Marc Jacobs e all’inizio della mia carriera in Ralph Lauren è stata la disciplina necessaria per costruire un marchio. Ognuno di essi aveva uno specifico DNA a cui è rimasto fedele. Quindi, ho visto un’opportunità da Mackage, dove ciò che mancava davvero era lo storytelling, che aveva bisogno di essere rafforzato, specialmente nel digitale. Era vitale. Jimmy Choo parlava di calzature e borse; Ralph Lauren di uno stile di vita completo, così come Marc Jacobs. Ora, dal momento che Mackage è presente anche nell’abbigliamento da sci e persino nelle calzature, crediamo di essere in grado di creare un marchio lifestyle.
FNW: Quale sarà il vostro prossimo passo nel retail?
TG: Abbiamo l’inaugurazione di un flagship a Parigi, al 418 di Rue Saint-Honoré, a settembre. Possiamo vantare una distribuzione all’ingrosso davvero solida in Europa; un negozio a Londra; e ci presentiamo in negozi specializzati e insegne come Selfridges. Ma Parigi è l’epicentro della moda! E come sicuramente saprà, trovare una location in Rue Saint-Honoré non è un’impresa facile. Un mese fa ci siamo riusciti. Il nostro piano prevede collaborazioni, esclusive ed eventi di lancio a partire dalla settimana della moda di Parigi.
FNW: Quanti negozi avete?
TG: Ne possederemo e gestiremo direttamente 20 entro la fine del 2022, inclusa Parigi. Abbiamo circa 700 punti vendita che ci commercializzano e siamo ben distribuiti in Cina e Giappone. Abbiamo appena riportato in-house la nostra attività in Corea. E speriamo di aprire prossimamente dei negozi a Milano e Beverly Hills.
FNW: Le vendite annue?
TG: Poiché siamo una società privata, non pubblichiamo il nostro fatturato annuo. Vorrei davvero poterlo dire, ma non posso.
FNW: Quanto è ampia finanziariamente la vostra presenza commerciale?
TG: Ancora una volta, vorrei poterlo comunicare. Quello che posso dirvi è che siamo venduti in oltre 40 nazioni. E che la nostra piattaforma di e-commerce è cresciuta notevolmente durante il Covid, tanto che oggi è arrivata a contare all’incirca tra il 25% e il 35% delle nostre vendite complessive.
FNW: Chi possiede Mackage e qual è la strategia di uscita?
TG: Il nostro fondatore Eran Elfassy e il fondo di private equity ne posseggono una percentuale abbastanza simile. E sì, stiamo considerando diverse opportunità come un’IPO. O se anche LVMH o Kering possano acquisirci. Stiamo valutando diverse possibilità, ma nulla avverrà nell’immediato futuro.
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