Saloni/fiere

Il ritorno di Watches & Wonders a Ginevra disturbato da Ucraina e lockdown in Cina


Di

AFP

Versione italiana di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il



30 mar 2022

La fiera dell’alta orologeria è tornata questo mercoledì a Ginevra, ma il conflitto in corso in Ucraina e i nuovi lockdown in Cina hanno gettato un’ombra su questo evento tanto atteso dopo due anni di pandemia.

Il salone produce anche diversi contenuti online – Watches and Wonder

Dal 30 marzo al 5 aprile, 38 dei più grandi marchi di orologi, tra i quali Rolex, Patek Philippe, Cartier, Hublot e TAG Heuer, sono venuti a presentare le loro novità al Palexpo, il principale centro congressi di Ginevra, per il primo grande evento di orologeria da due anni a questa parte.
 
“Siamo estremamente felici di essere riusciti a organizzare questo importante evento di alta orologeria in un contesto sanitario e umano difficile”, ha affermato in un comunicato Emmanuel Perrin, presidente della Fondation de la Haute Horlogerie.

Dopo due anni di pandemia e di edizioni svoltesi al 100% da remoto, “era importante poter riunire nuovamente i principali attori del nostro settore”, ha aggiunto.
 
Il salone, chiamato Watches & Wonders, costituisce un evento importante per questo settore, che dà lavoro a 57.491 persone in Svizzera, secondo i dati relativi al 2021 dell’assemblea dei datori di lavoro dell’industria orologiera.
 
Tradizionalmente, molti dettaglianti si recano in Svizzera per effettuare gli ordini annuali per i loro negozi.
 
Ma nell’era del digitale, questa fiera sta diventando anche un prezioso strumento di comunicazione per raggiungere gli appassionati di orologeria sui social network, con molti video e presentazioni online che vengono mostrati durante l’evento.
 
Dubbi sulla ripresa
 
In questa edizione 2022, la fiera dell’alta orologeria avrebbe dovuto fare un ritorno trionfale. Duramente colpita dalla pandemia nel 2020, l’industria svizzera dei segnatempo aveva infatti registrato uno spettacolare rimbalzo lo scorso anno, grazie all’impennata della domanda di orologi di lusso.
 
Dopo un calo del 21,8% nel 2020, le esportazioni di orologi svizzeri sono rimbalzate fino a un +31,2% nel 2021, secondo le dogane, superando il livello pre-pandemia, ma anche il loro record storico del 2014. E a gennaio e febbraio del 2022 sono aumentate ulteriormente del 15,7% rispetto ai primi due mesi del 2021, secondo la federazione orologiera. Uno slancio interrotto però dalla guerra in Ucraina.
 
La Russia rappresenta solo l’1,1% delle esportazioni di orologi svizzeri. Anche prima che i beni di lusso venissero inclusi nelle sanzioni europee, diversi marchi avevano smesso di esportare nella nazione guidata da Vladimir Putin.
 
Ma il settore è fortemente dipendente dal turismo e dalla voglia di consumare. La Russia è anche un importante fornitore di oro, metalli preziosi e diamanti. I nuovi lockdown in Cina, uno dei più grandi mercati per l’orologeria svizzera, aggiungono un’ulteriore ombra al quadro della situazione.
 
Alcuni analisti hanno già abbassato le previsioni per il 2022. Ad esempio, Jon Cox, analista di Kepler Cheuvreux, si aspettava una crescita dell’8% per le esportazioni di orologi all’inizio dell’anno, ma per il momento ha ridotto la stima al 5%.
 
Questo taglio riflette sia lo shock subito dalle vendite in Russia, come pure il calo delle spese di viaggio dei clienti russi in questo settore fortemente dipendente dal turismo, sia anche l’impatto psicologico del conflitto sulla clientela europea.
 
“Psicologicamente, quando c’è una guerra alla propria porta, è meno probabile che si esca a comprare beni di lusso”, spiega Cox.
 
Secondo lui, tuttavia, i produttori di orologi restano in una buona posizione. “L’industria dell’orologeria è in ottima forma”, osserva, “probabilmente come non lo era da quasi un decennio”, aggiunge.
 
All’annuncio dei progressi nell’andamento delle trattative tra Russia e Ucraina, Richemont e Swatch Group, i due gruppi del settore dal maggior valore quotati in Svizzera, hanno avuto un balzo in avanti della loro quotazione in Borsa.
 
Dunque, per tutta la settimana la città di Ginevra vibrerà nuovamente al ritmo dell’orologeria.
 
Per approfittare dell’arrivo di tanti ricchi collezionisti, altri marchi, più piccoli, si incontreranno per un salone a parte, chiamato Time to Watches.
 
Altri hanno affittato stanze nei grandi hotel per presentare i loro nuovi pezzi, mentre la casa d’aste Christie’s organizzerà un cocktail party in una grande galleria d’arte contemporanea, basato sugli orologi rari.

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