Di
AFP
Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
5 apr 2022
Il gruppo di produzione e distribuzione di articoli sportivi Decathlon, che ha recentemente sospeso le sue attività in Russia, ha reso noti un fatturato e un utile netto per l’esercizio 2021 ben al di sopra del livello pre-pandemia.

Le vendite esentasse del gruppo, che appartiene alla galassia Mulliez, hanno raggiunto i 13,8 miliardi di euro, con un incremento del 21% rispetto al 2020, aggiunge la catena in un comunicato.
La progressione si spiega con un mercato delle attrezzature sportive molto dinamico e con un effetto di base comparativa favorevole, in quanto le vendite nel 2020 erano state impattate dall’epidemia di Covid-19.
Decathlon ha fatto meglio nel 2021 rispetto al 2019, prima dello scoppio del Covid-19, quando il marchio aveva raggiunto un giro d’affari di 12,4 miliardi di euro.
Molto forte anche l’incremento dell’utile netto di Decathlon rispetto agli esercizi precedenti: 913 milioni di euro, contro i 550 milioni del 2020, anno in cui era “quasi in linea con l’anno precedente”.
Il gruppo è presente in 70 nazioni, attraverso 1.747 punti vendita, e conta 105.000 dipendenti.
Il livello delle sue vendite online è rimasto molto alto nel 2021, rappresentando il 21% delle entrate complessive, mentre era solo dell’8% nel 2019.
In Francia, dove Decathlon realizza un quarto delle proprie vendite globali e dove possiede 324 negozi e conta 22.500 dipendenti, afferma di aver realizzato un fatturato di 4,2 miliardi di euro, con un incremento di circa il 18% rispetto all’esercizio precedente.
Il marchio si è recentemente trovato al centro di una controversia, perché ha continuato, come Auchan o Leroy Merlin, ad operare in Russia nonostante le richieste del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di lasciare questo Paese per non essere più “sponsor della macchina da guerra russa”.
Alla fine, Decathlon ha annunciato a fine marzo la sospensione del proprio business in Russia (dove può contare su 60 negozi e 2.500 dipendenti), adducendo problemi di approvvigionamento nel contesto delle sanzioni internazionali contro Mosca.
Interpellata dall’agenzia AFP, la CFTC, la prima organizzazione sindacale di Decathlon, aveva trovato “un peccato che si sia dovuto aspettare questo problema logistico per prendere tale decisione”.
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