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Ansa
Pubblicato il
8 apr 2022
I pellettieri italiani temono un rincaro del costo industriale della materia prima pelle dal 20% al 40% nell’immediato, con effetti sui listini del secondo semestre 2022: lo ha affermato Andrea Calistri, vicepresidente di Assopellettieri con delega al distretto della Toscana presentando i dati dell’export regionale 2021.

Con l’aumento dei costi energetici, e dunque anche l’aumento del prezzo di materie prime chimiche e metalliche, “il sistema industriale toscano della pelletteria”, ha detto Calistri, “rischia di perdere competitività”. Per il vicepresidente di Assopellettieri si tratta di “un rischio che dobbiamo arginare il più possibile, considerando il peso del settore della pelletteria sulla bilancia economica toscana”, e dunque dobbiamo fare politiche regionali per contrastare” questo rischio, con la conseguente possibilità che pezzi della filiera produttiva si spostino all’estero.
“L’impegno della Regione sull’internazionalizzazione proseguirà, siamo e saremo al fianco delle imprese”, ha affermato a sua volta Leonardo Marras, assessore all’Economia della Regione Toscana, che ha partecipato alla presentazione dei dati. “Il settore della pelletteria”, ha aggiunto, “è tra i fiori all’occhiello del nostro sistema economico, anche per la capacità di investire in ricerca e sviluppo: credo che questa sia la via maestra per rafforzarlo e farlo crescere sempre di più”.
Nel 2021 l’export del sistema della pelletteria e della conceria in Toscana è cresciuto del 32,5% rispetto al 2020 ma non ha ancora recuperato i livelli del 2019 (-7,1%). È quanto affermano i dati elaborati per Assopellettieri dal Centro Studi Confindustria Moda, secondo cui la Toscana rimane la prima regione italiana per esportazioni del settore, con flussi per 5 miliardi, contro i 3,8 del 2020 e i 5,4 del 2019.
Firenze conta oltre 4,2 miliardi di beni esportati, +42,3% sul 2020 e -4,8% sul 2019. Per i mercati di riferimento, rispetto al 2020 migliorano in modo evidente la Svizzera (+39%), che è tradizionale hub logistico-distributivo e prima in graduatoria per valore, ma anche Francia (+30%), Corea del Sud (+120%), Usa (+72,5%) e Giappone (+61%), mentre la Cina è ferma a un +5%. Russia e Ucraina da sole valgono 20,9 milioni di euro esportati nel 2021.
Pelletteria e concia nel 2021 hanno rappresentato il 10,9% del totale dell’export manifatturiero della Toscana, a fronte di una media nazionale del 2,4%. A fine 2021, nel confronto col 2020, la Toscana ha registrato un -4,1% nella demografia delle imprese di settore, con un +0,7% negli addetti. Le ore di cassa integrazione guadagni per le aziende dell’intera filiera pelle (con anche le calzature) autorizzate da Inps nel 2021 mostrano in Toscana una diminuzione del -27,6% sul 2020.
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