Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
12 apr 2022
Per il primo semestre dell’esercizio fiscale Asos ha dichiarato un aumento delle vendite e profitti in linea con le aspettative. Ma i numeri sono attenuati e la società ha parlato di un contesto esterno più rischioso del solito al momento.

Asos ha registrato una crescita di fatturato del 4% a cambi costanti e 14,8 milioni di sterline (17,77 milioni di euro) di utile ante imposte rettificato nei sei mesi conclusi a fine di febbraio, “nonostante i vincoli della catena di approvvigionamento a livello di settore che incidono sulla disponibilità delle scorte e le perduranti restrizioni dovute al Covid-19”. Alcuni analisti si aspettavano che la crescita dei ricavi fosse ancora più bassa.
La società ha dichiarato di aver conosciuto forti progressi operativi nell’anno fino ad oggi e nonostante l’assenza del contributo della Russia (che normalmente rappresenta il 4% delle vendite) nel secondo semestre, le previsioni restano invariate, “sebbene un contesto esterno sempre più difficile introduca un grado di rischio maggiore del normale”.
I ricavi del gruppo sono saliti a 2,004 miliardi di sterline (2,41 miliardi di euro), superando per la prima volta il tetto dei 2 miliardi. Il margine lordo è sceso al 43,1% dal 45% e la perdita operativa è stata di 4,4 milioni di sterline, rispetto a un utile operativo di 109,7 milioni di sterline un anno fa. L’EBIT rettificato è stato di 26,2 milioni di sterline, in calo del -77% rispetto all’anno precedente, e la perdita ante imposte dichiarata è stata di 15,8 milioni di sterline. L’utile ante imposte rettificato di 14,8 milioni di sterline rappresenta l’87% in meno rispetto a un anno fa. I clienti attivi sono aumentati di 300mila unità, a 26,7 milioni.
Analizzando i risultati delle diverse aree geografiche, Regno Unito e Stati Uniti “hanno registrato una forte performance”, mentre la crescita delle vendite nella UE è stata più debole e nel resto del mondo (ROW) le vendite sono diminuite a causa delle difficoltà di consegna.
In dettaglio, il Regno Unito è cresciuto dell’8% a 895,5 milioni di sterline, mentre l’Europa è salita solo dell’1%, a 577,4 milioni di sterline, a causa dei problemi negli approvvigionamenti e delle restrizioni per il Covid. I ricavi in USA sono aumentati dell’11% a 252,7 milioni di sterline, grazie a un forte programma di promozioni che ha visto i suoi picchi nei mesi di novembre e febbraio. Infine, le vendite nel resto del mondo sono scese del -10% a causa della scarsa disponibilità di stock e de tempi di consegna, soprattutto in Australia e Israele.
Asos ha dichiarato di affrontare la seconda metà dell’esercizio fiscale con una migliore posizione in termini di stock, novità e disponibilità. Molte le iniziative in programma: il successo del lancio nel Regno Unito di Partner Fulfills nel primo semestre sarà seguito da un’estensione di gamma e dall’espansione in Europa entro la fine dell’esercizio 2022.
La società ha sottolineato “il successo della proposta Premier, con una crescita del 24% degli abbonati” e “i continui miglioramenti in data science per personalizzare ulteriormente l’esperienza cliente”. Nonostante il mancato contributo della Russia e l’impatto della pressione inflazionistica sulla spesa dei consumatori, Asos si aspetta comunque un’accelerazione delle vendite durante il secondo semestre.
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