Di
AFP
Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
12 apr 2022
Il numero uno mondiale del lusso LVMH ha annunciato un nuovo aumento delle vendite nel primo trimestre, dopo un 2021 da record. Nei primi tre mesi dell’anno la società ha raggiunto quota 18 miliardi di euro di vendite, il 29% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il gruppo dalle 75 “maison” ha affermato di aver avuto “un buon inizio d’anno in un contesto ancora turbato dalla crisi sanitaria e segnato dai drammatici eventi in Ucraina”.
LVMH “sta seguendo con la massima attenzione l’evoluzione della situazione in Ucraina e nella regione”, afferma il comunicato stampa diramato. Il colosso del lusso, che possiede tra gli altri i marchi Louis Vuitton, Dior, Celine e Moët & Chandon, ha annunciato all’inizio di marzo la chiusura “temporanea” dei suoi 124 negozi in Russia, dove conta 3.500 dipendenti.
“Nell’attuale contesto geopolitico e tenendo conto della situazione sanitaria ancora perturbata, LVMH resta vigile e fiduciosa in questo inizio d’anno”, precisa il gruppo.
Nel primo trimestre, “ad eccezione di Vini e Distillati, ancora alle prese con problemi di approvvigionamento, tutte le attività hanno registrato una crescita delle vendite a doppia cifra”, sottolinea il gruppo.
Moda e Pelletteria, la sua divisione di punta, ha realizzato nel primo trimestre un fatturato di oltre 9 miliardi di euro (+35% rispetto all’anno scorso). LVMH, che non comunica mai in dettaglio il fatturato dei suoi marchi, ritiene che Louis Vuitton “stia avendo un ottimo inizio d’anno” e che Dior “stia portando avanti una performance notevole”. Fendi sta registrando “solidi progressi” e Celine “una crescita molto forte”, aggiunge.
La divisione Orologi e Gioielli ha registrato un fatturato di 2,338 miliardi di euro (+24%) e Tiffany ha realizzato “un ottimo inizio d’anno”.
Profumi e cosmetici hanno conosciuto “un ottimo slancio grazie alla crescita sostenuta di profumi e make up, in particolare negli Stati Uniti”, raggiungendo un fatturato di 1,9 miliardi di euro (+23%).
La divisione Vini e Distillati, con 1,638 miliardi (+8%) non progredisce quanto le altre categorie del gruppo, anche se “l’attività Champagne sta avendo un ottimo inizio d’anno, con volumi in forte crescita, soprattutto in Europa e in Giappone, e una ferma politica di aumento dei prezzi”.
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