Di
Reuters
Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
13 apr 2022
I produttori europei di profumi e cosmetici si trovano ad affrontare carenze di carta, vetro e di alcuni oli e alcol essenziali, poiché l’offensiva russa in Ucraina ha ulteriormente interrotto le catene di approvvigionamento, facendo salire i prezzi in un contesto di forte domanda.

L’industria cosmetica mondiale, che vale 500 miliardi di dollari, è alle prese con le conseguenze della guerra in Ucraina, visto che i produttori di cosmetici utilizzano alcol a base di cereali e barbabietole organiche per i loro profumi e olio di girasole per i loro cosmetici, vale a dire le colture principali dell’agricoltura ucraina.
La crisi energetica innescata dalla guerra in Ucraina ha anche fatto esplodere i prezzi di vetro e carta, mentre il blocco in Cina ha impedito alle aziende di procurarsi i componenti per produrre gli imballaggi per profumi e rossetti.
“Siamo in modalità di gestione delle crisi su questi problemi di fornitura”, ha affermato Emmanuel Guichard, delegato generale della Fédération des entreprises de la beauté (FEBEA), la federazione francese delle aziende cosmetiche) in un’intervista a Reuters.
L’aumento dei prezzi di imballaggi, energia e materie prime ha portato a una crescita tra il 25% e il 30% dei costi di produzione nell’industria cosmetica, il che rappresenta una sfida per i produttori di cosmetici di massa, anche se la domanda di prodotti per la cura della persona rimane forte, secondo Federica Levato di Bain & Company.
Anche se il produttore italiano di profumi ICR prevede che le vendite supereranno i livelli pre-pandemia quest’anno, la società deve affrontare un aumento del 30% annuo del costo dell’alcol, oltre a un incremento del 10% del costo del vetro e della carta, ha dichiarato la sua Vicepresidente Ambra Martone.
Se le grandi aziende, che hanno margini di profitto più elevati, hanno una maggiore solidità finanziaria e flessibilità per affrontare la situazione, la sfida è particolarmente difficile per le piccole e medie imprese europee.
I produttori di vetro hanno faticato per far fronte alla domanda di fiale di vaccino contro il Covid-19, dopo aver tagliato la produzione all’inizio della pandemia, spegnendo i forni in Italia per la prima volta dopo decenni.
Il raddoppio del costo della carta utilizzata per realizzare il packaging di lusso per clienti come Dolce & Gabbana e Ferragamo ha spinto il gruppo italiano Isem ad aumentare il prezzo dei suoi prodotti tra il 10% e il 40%, ha dichiarato a Reuters il CEO dell’azienda, Francesco Pintucci.
Anche i dirigenti di Intercos, fornitore italiano di cosmetici, hanno affermato di aver aumentato i prezzi di circa il 5% alla fine del 2021 e di stare considerando un ulteriore aumento per la prossima l’estate.
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