Pubblicato il
20 apr 2022
Il gioielliere genovese di alta gamma Gismondi 1754 chiude i primi tre mesi d’esercizio al 31 marzo 2022 con un fatturato in salita del +153% a 3,5 milioni di euro. Il contributo maggiore arriva dal canale wholesale, passato dai 500mila euro del primo trimestre 2021 agli attuali 1,7 milioni, spinto dalle vendite negli Usa (+391%) e in Europa (+227%). Vicino al raddoppio anche il segmento special sales che sfiora il milione.

L’Europa ha il peso maggiore sul fatturato del brand, pari al 62%, con la Svizzera che rappresenta il 35% dei ricavi, seguita dall’Italia, che incide per il 18%. Raddoppiano l’incidenza gli Stati Uniti (18% del totale), mentre gli altri mercati incidono complessivamente per il 20%.
Gismondi 1754, che non ha alcun tipo di esposizione economica in Russia, non sta operando nei mercati coinvolti nella guerra in Ucraina e non rileva elementi diretti che possano condizionare il positivo sviluppo delle attività per l’esercizio 2022.
A livello di canale di vendita, wholesale e special sales generano, rispettivamente il 49% e il 27% dei ricavi della società, che attende di mettere in moto il wholesale in Medio Oriente, avviato nel 2020 e su cui si ha concentrato nuove strategie per ampliare e consolidare l’area di riferimento. Rimane stabile, in termini di incidenza sui ricavi, il canale retail (16%).
“I primi tre mesi del Gruppo proseguono il trend di crescita eccezionale che la Società ha mostrato già con i risultati di fine anno. Il consolidamento del mercato americano in corso, unito ai prossimi sviluppi commerciali che stiamo pianificando in Italia e nel nord Europa, ci consentono di essere molto positivi sulle prospettive dell’anno”, commenta Massimo Gismondi, ceo di Gismondi 1754.
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