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Al Museo del Bijou di Casalmaggiore in mostra due secoli di gioielli italiani in vetro

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24 apr 2022

Forse non tutti sanno che l’ONU ha dichiarato il 2022 “Anno Internazionale del Vetro”, per celebrare nel mondo il ruolo “tecnologico, scientifico, economico, ambientale, storico e artistico del vetro nella nostra società, mettendo in luce le ricche possibilità di sviluppo delle tecnologie e il loro potenziale contributo per affrontare le sfide dello sviluppo sostenibile e delle società inclusive”. Su questi presupposti, il 23 aprile è stata inaugurata al Museo del Bijou di Casalmaggiore (CR) la mostra “Vetro. Gioielli italiani tra ‘800 e ‘900”, curata dalla docente, storica e critica del gioiello Bianca Cappello e da Augusto Panini, considerato uno tra i massimi esperti e collezionisti di perle di vetro mediorientali e veneziane, nonché consulente del Museo del Vetro di Murano Fondazione Musei Civici di Venezia.

Spilla a forma di galletto, vetro avventurina, oro giallo, oro bianco, diamanti, gemme sintetiche, Italia, 1940-1950, collezione Parmeggiani, Milano

L’esposizione, aperta fino al 9 ottobre nel museo situato nel centro storico della cittadina cremonese, a pochi passi dalla centralissima Piazza Garibaldi, è stata resa possibile grazie al concreto supporto del Comune di Casalmaggiore, del Gruppo Mauro Saviola The Eco-Ethical Company di Viadana e della società Azotal S.p.A. di Casalmaggiore.
 
Con la sua selezione di oltre 300 pezzi, tra gioielli d’autore e documenti d’epoca, l’evento rivela l’evoluzione dello stile, del costume e della società italiana nel corso di due secoli. In mostra sarà possibile ammirare lunghi e colorati sautoir di inizio secolo, bracciali in stile Decò di murrine millefiori, gioielli in micro mosaico romano realizzati per il Grand Tour, grandi collier multifilo e collarette realizzate con minuscole conterie da abbinare agli abiti da cocktail sartoriali degli anni Sessanta. Numerosi gli orecchini a bouquet degli anni Cinquanta, i bijoux dei figli dei fiori ispirati ai nativi americani, i grandi cristalli degli anni Ottanta, e tante anche le creazioni più sperimentali dei grandi designer e artisti di fine Millennio.

Prima dell’avvento dei materiali plastici, il vetro era considerato il materiale per eccellenza nella creazione di gioielli, una sorta di simbolo dell’evoluzione sociale della donna: da angelo del focolare a flapper, da signorina della buona società a donna in carriera, da figlia dei fiori a eterea minimalista.
 
Nell’allestimento ad hoc curato dalla designer iraniana Sogand Nobahar, per il quale ha utilizzato e rielaborato vetro di recupero, si narra anche la storia del vetro artificiale, materiale difficile da ottenere e da lavorare, tanto che nella storia era considerato un segreto di pochi maestri e per tale motivo da essi gelosamente conservato. Tra Ottocento e Novecento, a seguito del processo di industrializzazione, il vetro ha diversificato la sua identità: da una parte un prodotto di finissimo e altissimo artigianato oggetto di sperimentazione tecnica e artistica per gioielli di lusso e ricercati; dall’altra un articolo industriale per il grande pubblico usato in gioielli a basso costo.
 
“La mostra s’inserisce nel ricco percorso che i nostri musei hanno dedicato al materiale vetro, parte viva della storia della nostra città, avendo ospitato nel secolo scorso importanti industrie vetrarie strettamente legate ad Altare (in provincia di Savona)”, ricorda in un comunicato il sindaco di Casalmaggiore, Filippo Bongiovanni.
 
Per il curatore Augusto Panini, “agli inizi del XX secolo la perla di vetro diventa accessorio indispensabile nell’abbigliamento elegante e seducente della donna moderna e si riappropria di quel fascinosissimo ruolo avuto nel corso dei secoli, da Cleopatra a Elisabetta Gonzaga”.
 
“Dalla preistoria a oggi, il gioiello di vetro è stato capace di muoversi al passo con il linguaggio, l’ingegno e l’estetica della società riuscendo sempre a raccontarla e a mostrarne le caratteristiche”, aggiunge nella nota l’altra curatrice, Bianca Cappello. “Il vetro nel gioiello è ‘fragile e indistruttibile’ al tempo stesso, è un materiale che racconta l’altissimo livello raggiungibile con l’artigianato artistico e, negli ultimi due secoli, è entrato da protagonista nei gioielli del Sistema Moda, così come nel Gioiello di Ricerca e in quello di Design”. 
 
Il Museo del Bijou, unico museo incentrato su questo tema in Italia, è stato fondato nel 1986 a Casalmaggiore (CR), storico distretto di bigiotteria fin dal XIX secolo. La collezione del museo ospita oltre 20.000 pezzi fra gioielli in materiale non prezioso e ornamenti, ma anche macchinari e foto d’archivio, che testimoniano la storia della moda e della tecnologia dalla fine dell’Ottocento alle soglie del nuovo millennio.

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