Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
26 apr 2022
I marchi di lusso, i principali utilizzatori di pellicce, sono ora in prima linea nella ricerca di loro alternative. LVMH e Fendi hanno annunciato la scorsa settimana di aver raggiunto un accordo con due università londinesi per sintetizzare la pelliccia in laboratorio, grazie all’utilizzo della cheratina.

Il conglomerato francese e la firma italiana stanno lavorando con l’Imperial College London e la Central Saint Martins su “un’importante collaborazione strategica che utilizza tutto il potenziale della ricerca accademica nel design e nella scienza per prototipare nuovi bio-tessuti”.
Questo progetto di ricerca biennale consentirà di “sviluppare nuove fibre di pelliccia sintetizzate in laboratorio per l’industria del lusso”.
I partner spiegano che “per la prima volta la cheratina sarà oggetto di uno studio volto a riprodurre diversi materiali utilizzati nel lusso, compresa la pelliccia”.
Qualche mese fa, anche Dolce & Gabbana aveva annunciato l’intenzione di rinunciare alla pelliccia. Insieme ai produttori di pellicceria, il brand s’impegna a “creare capi e accessori in eco-pelliccia, un’alternativa ecologica alla pelliccia basata su materiali riciclati e riciclabili”.
Nel settore del lusso si moltiplicano i progetti per trovare nuovi materiali attraenti ed efficaci quanto la vera pelliccia, senza che ad essa vengano contestualmente associate sofferenze animali.
Il progetto LVMH/Fendi attingerà dalle competenze di biologia sintetica del professor Tom Ellis, dell’Imperial College, e dalle conoscenze di biodesign della professoressa Carole Collet, della Central Saint Martins. Il professor Tom Ellis spiega che negli ultimi dieci anni, “la nostra comprensione dei materiali biologici e della loro sintesi per natura è cresciuta enormemente. Il momento è ideale per intraprendere un progetto di sviluppo di fibre per il settore moda, create a partire da microbi in un approccio eco-responsabile”.
Hélène Valade, direttrice dello sviluppo ambientale di LVMH, aggiunge: “La strategia ambientale ‘Life 360’ di LVMH si basa su un programma di ricerca e innovazione specificamente progettato per il lusso responsabile. Inventando nuovi materiali, nuove pratiche rigenerative e nuove tecnologie, le nostre case di moda potranno raggiungere i loro obiettivi climatici e di biodiversità”.
Il Presidente e CEO di Fendi Serge Brunschwig sottolinea che “fin dalla sua fondazione nel 1925, Fendi si è sempre posta all’avanguardia nella sperimentazione. È una marca pionieristica che fa affidamento sia sull’artigianato tradizionale che sull’innovazione, al fine di fornire ai propri clienti i migliori materiali in base alle loro scelte personali. Oggi siamo attivamente e costantemente impegnati nello sviluppo di nuove risorse in grado di fornire possibilità ancora più rispettose dell’ambiente”.
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