Moda

Con il progetto Res in Molise i rifiuti di plastica diventano tessuti innovativi


L’abito sartoriale e la felpa, il vestito lungo e quello a strati e floreale che hanno sfilato in passerella. Poi gli interni di un’auto di lusso o i componenti di design per l’arredo: sono tutti accomunati da un’anima in plastica che sarebbe finita nei rifiuti, bottiglie colorate, tappi e altri elementi da smaltire che, invece, grazie a un processo di lavorazione innovativo, da rifiuto domestico o industriale destinato alla raccolta differenziata, diventa materia prima. E fa nascere il nuovo tessuto innovativo per il mondo del fashion e del luxury.

Quasi una rivoluzione all’insegna dell’economia circolare in cui la moda si sposa con la tutela dell’ambiente, è quella che parte da Isernia in Molise con il progetto Res (Recupero etico sostenibile) lanciato dall’azienda molisana Smaltimenti Sud, specializzata nella raccolta trasporto e smaltimento di rifiuti urbani. Alla base, oltre a un piano di studi e ricerca sul settore dei rifiuti in plastica e del mondo della moda (e il supporto di Consulenza e Risorse, impegnata nei progetti di economia circolare dal 2016), anche un investimento di 23 milioni di euro dell’imprenditore molisano Antonio Lucio Valerio, al vertice del Gruppo Valerio e fondatore (insieme ad Antonio Sandro) dell’azienda Smaltimenti Sud. Poi l’acquisizione, per il piano di lavoro, di una struttura tessile di oltre 100mila metri quadri, ex sede della Ittierre e che per oltre 15 anni ha fatto la storia dell’industria del fashion sul territorio, unitamente al Centro di Ricerca riattivato dopo diversi anni di inattività. Il Gruppo Valerio aveva rilevato Ittierre nel 2020.

In questo centro, proprio attraverso un binario che mette assieme ricerca e innovazione, nasce l’incontro tra il mondo dei rifiuti di plastica e la tradizione tessile molisana: negli impianti che andranno a regime nel 2023 l’80% delle 40mila tonnellate di plastica che saranno trattate tra riciclo chimico e meccanico (oggi la raccolta è di 15mila tonnellate) diventeranno tessuto innovativo per la moda e l’automotive, attraverso un processo di trasformazione, come sottolineano dal gruppo, «senza inquinanti chimici, senza emissioni in atmosfera, con la termoformatura a bassa temperatura, grazie a una ricerca che è già partita e che al momento ha visto completata la prima fase del progetto con la messa in funzione del reparto di modellistica, taglio, cucito e assemblaggio».

Link Sorgente

Articoli correlati

Lascia un commento