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Le Coq Sportif fatica a ritrovare i livelli di vendita pre-crisi


Versione italiana di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il



27 apr 2022

Scelto come partner olimpico e paralimpico della squadra francese, Le Coq Sportif scommette sui Giochi di Parigi del 2024 per potenziare la propria attività. Il marchio, che appartiene alla società di investimento svizzera Airesis, ha già fornito scarpe e abbigliamento tecnico agli atleti francesi lo scorso inverno per le Olimpiadi di Pechino, il tutto con vestiti i cui materiali sono stati tinti e lavorati a maglia a Troyes presso i suoi partner industriali Aube Knitting e France Teinture.

Le Coq Sportif annovera tra i suoi ambasciatori tanti campioni, come qui, in primo piano, il pugile Tony Yoka e alle sue spalle l’ex tennista Yannick Noah – Le Coq Sporif

Il brand francese si aspetta molto dall’appuntamento parigino. “Dal 2022 e per tutte le competizioni organizzate sotto l’egida del CIO (Comitato Olimpico Internazionale), gli atleti olimpici e paralimpici francesi indosseranno abiti firmati Le Coq Sportif. Questa partnership consentirà a Le Coq Sportif di estendere notevolmente la propria visibilità e di affermare la sua notorietà in tutto il mondo”, precisa la società Airesis, azionista di maggioranza di Le Coq Sportif, dato che possiede il 78% delle quote della società dell’Aube. “L’orizzonte 2024 dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi costituisce l’opportunità per accelerare trasformazioni positive preparate e strutturate sin dal 2005”.
 
L’anno scorso l’etichetta transalpina ha potuto contare sull’apertura di un nuovo magazzino centrale di 50.000 mq nei pressi di Troyes, dove si trova la sua sede storica, che affonda le proprie radici nel 1882. Le Coq Sportif ha anche avviato la costruzione di un nuovo sito produttivo. “Il marchio francese di sportswear ha iniziato a costruire un nuovo stabilimento tessile, adiacente alla sua sede storica a Romilly-sur-Seine (Aube), che viene così ampliata. Con la realizzazione di questo edificio di 3.000 metri quadrati, il marchio raggiunge una nuova tappa nella sua strategia di rilocalizzazione. Moderno e dotato di pannelli solari che lo rendono autosufficiente dal punto di vista energetico, il suo completamento è previsto per dicembre 2022”, afferma Airesis in un comunicato. “In questi locali, dal 2023, verranno prodotte le divise delle squadre francesi olimpiche e paralimpiche qualificate per i Giochi Olimpici di Parigi 2024. Questa attività consentirà l’assunzione di 80 dipendenti, che si aggiungeranno ai 100 già attivi nell’attuale sito”.

Tali progetti dovrebbero dare nuovo slancio al marchio, che sta faticando a ritornare ai livelli di vendita pre-crisi. Airesis annuncia che nel 2021 Le Coq Sportif ha realizzato un fatturato di 124 milioni di euro. Si tratta del 40% in più rispetto al 2020… anche se il dato è ancora lontano dai 132 milioni di euro registrati nel 2019. Le sue vendite di abbigliamento sono aumentate del 47% e quelle di scarpe del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il marchio ha ridotto le perdite rispetto al 2020, ma accusa una perdita operativa di 1,2 milioni di euro e una perdita netta di 9 milioni di euro.
 
Inizio d’anno complicato
 
È soprattutto la capacità di ripresa del Galletto a porre domande. Mentre la maggior parte dei produttori di attrezzature sportive ha visto progredire la propria attività con i lockdown, il marchio francese, che da tempo produce la maglia gialla per il Tour de France di ciclismo ed è il fornitore tecnico del Quindici di Francia nel rugby, della squadra di calcio del Saint-Etienne e dela nazionale calcistica del Camerun, non è sembrato riuscire a beneficiare del dinamismo dello sport nel 2021.

Un’offerta orientata sullo sportswear. Qui il modello di sneakers “R1000” – Le Coq Sportif

La sua offerta di abbigliamento, per la quale il brand rivendica un 90% di materie prime di provenienza francese, sembra essere un vantaggio, così come il suo rapporto privilegiato con 600 punti vendita. Ma ciò che solleva interrogativi è l’offerta performance dell’azienda francese. L’assenza di prodotti tecnici nelle calzature, tranne forse nel tennis grazie al modello “All Court”, sembra quindi rappresentare un grosso e importante ostacolo al riconoscimento della rilevanza di Le Coq Sportif tra i praticanti delle attività sportive.
 
Airesis – che osserva come le incertezze su produzione e logistica, ma anche il contesto internazionale con le misure prese per contrastare la pandemia di Covid-19 e la guerra condotta dalla Russia in Ucraina possano alterare le sue previsioni di risultati – annuncia comunque di puntare ad un utile netto di un milione di euro per Le Coq Sportif nel 2022. Il gruppo ha però ammesso questo 27 aprile che, nel primo trimestre, il brand è in ritardo sulle sue previsioni, che stimavano un fatturato di 27,2 milioni di euro.
 
“Ciò si giustifica con una differenza nella consegna delle scarpe di circa 3 milioni dovuta a un ritardo delle consegne di oltre un mese, che verrà dunque recuperato tra aprile e maggio. Così, il risultato netto del brand a fine marzo 2022 accusa uno scarto di 1,7 milioni di euro rispetto al budget. Il contesto geopolitico in Ucraina, con le conseguenze che sta generando, potrebbe rallentare la ripresa economica iniziata l’anno precedente. Tuttavia, Le Coq Sportif stima che l’impatto sull’anno rimarrà limitato e che un effetto rimbalzo legato all’allentamento dei vincoli, unito al controllo delle spese, potrebbe attenuare tali effetti”. Airesis punta a sostenere l’attività di Le Coq Sportif aumentandone il capitale. A tal fine sono già stati trasferiti al marchio francese 1,5 milioni di euro.

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Articolo preso da Fashio Network Italia

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