Pubblicato il
27 apr 2022
Nasce a Firenze il primo hub per il recupero creativo della produzione di scarto, dall’esigenza di ridurre gli sprechi sfruttando le competenze artigianali per trasformare gli scarti in nuovi prodotti. Zerolab è un innovativo centro di raccolta e smistamento, destinato a funzionare anche come sede formativa per designer emergenti. Il progetto viene presentato giovedì 28 aprile in Fortezza da Basso, nell’ambito di MIDA – Mostra Internazionale dell’Artigianato.

Zerolab si colloca in un’area strategica, nel distretto della pelle di Scandicci: il centro polifunzionale si presta ad intercettare da un lato le aziende che necessitano di smaltire gli scarti di produzione, dall’altro il know how di professionisti altamente specializzati, valorizzando l’artigianato e favorendo un sistema circolare.
“Sosteniamo le imprese fin dalla loro nascita come mission aziendale ma, in questo caso, l’imperativo è per noi particolarmente impellente perché Zerow favorisce quello sviluppo della moda sostenibile a cui CNA Federmoda guarda da tempo. Siamo infatti da sempre attenti al recupero degli scarti delle lavorazioni, siano essi di pelletteria che tessili, sia per motivi ambientali che per i costi materiali del loro smaltimento”, ha dichiarato Tiziana Trillo, Coordinatore CNA Federmoda Firenze.

Ad affiancare online l’attività del centro polifunzionale di Scandicci ci sarà Zerow, marketplace in grado di mappare la produzione di scarto sul territorio e incrociare domanda e offerta, in modo da favorire l’acquisto di pellami ma anche di accessori realizzati con le materie prime disponibili in deposito da giovani designer e artigiani coinvolti nel progetto.
“È stato pertanto doveroso promuovere Zerow nel panorama italiano dell’innovazione, metterla in contatto con il parterre degli stakeholder dell’innovazione tecnologica attivi sul territorio fiorentino e toscano e facilitare la sua collaborazione con le migliori scuole di moda. Siamo certi che gli studenti di oggi vedranno domani, proprio negli spazi di coworking e nei servizi offerti dalla start up, degli strumenti quanto mai utili per dar vita alla produzione delle loro prime collezioni”, conclude Trillo.
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