Sfilate

Thom Browne e i suoi giocattoli


Versione italiana di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il



2 mag 2022

Sono bastati pochi secondi per capire perché Thom Browne ha fatto sfilare la sua collezione Autunno-Inverno 2022/23 mesi dopo le presentazioni delle altre maison. Lo stilista ha scelto l’ultimo venerdì di aprile per svelare la propria.

Thom Browne – AI 2022/23 – FashionNetwork.com

Browne ha scelto con cura la location per iniziare il weekend precedente il primo lunedì di maggio, tradizionale data dell’annuale Met Gala. Felice coincidenza? Il tema dell’evento, “In America: An Anthology of Fashion”, si sposa perfettamente con lo stile preppy chic che Mr. Browne reinventa all’infinito. Viene da chiedersi se la grande signora della festa, Anna Wintour, non sia intervenuta personalmente per chiedergli di aprire le danze.
 
Armato di un megafono, il designer ha chiesto a tutti gli spettatori presenti nella sala di interrogarsi sul motivo della loro visita a New York, la città che non dorme mai, e di immaginare il ruolo che vorrebbero interpretare. Attraverso un prisma pieno di fantasia, propone diverse identità da indossare, mettendo come sempre al posto d’onore la flanella di lana, gli elementi tipici del suo guardaroba maschile e le stampe animalier, senza dimenticare il famoso orsacchiotto di peluche.

Al centro congressi Javits Center, il palco era incorniciato da file di orsetti di peluche vestiti di grigio seduti su sedie in miniatura. Il pubblico, sconcertato, si è immaginato in una riproduzione del Mago di Oz o di “Another Brick in the Wall”, dei Pink Floyd, per le divise degli orsi, che ricordavano quelle degli studenti inglesi.
 
In un comunicato, gli orsacchiotti venivano chiamati “chairbears” (probabilmente un gioco di parole con “Care Bears”, gli “Orsetti del cuore”). Un’enorme sedia isolata era riservata a un altrettanto imponente orsacchiotto, che fungeva da maestro di cerimonie con le sue mani guantate di peluche, i suoi stivali nello stesso materiale e il suo gigantesco cappello a cilindro ornato con una testa di orso.

Thom Browne – AI 2022/23 – FashionNetwork.com

Gli orsetti di peluche salutavano la folla come soldatini al negozio di giocattoli FAO Schwarz, ma ricordavano anche una parata del Ringraziamento di Macy’s a tema orso. In effetti, l’ispirazione viene dall’isola dei giocattoli rotti nel film d’animazione “Rudolph, the red nose reindeer”.
 
Le modelle che hanno aperto lo show indossavano borse Thom Browne allungate e unite insieme per formarne una sola, portate da diverse persone che indossavano cappelli a cilindro di Stephen Jones. Forse un riferimento alla proverbiale solidarietà dei newyorkesi in tempi difficili, come la pandemia di Covid-19.
 
Nella prima parte della sfilata, i modelli hanno incarnato un o una newyorkese unisex vestito/a con gonne miste. Declinate negli inconfondibili tweed di lana a quadri di Thom Browne, le gonne venivano infilate sotto altre gonne, abbinate a camicie e giacche, per non parlare delle cravatte di seta in diversi colori che si aggiungevano al contrasto.
 
Impressionanti scarpe con plateau stringate erano realizzate in versioni per donne e per uomini. Invece del suo famoso blazer corto, lo stilista ha optato per soprabiti e silhouette oversize.
 
Stravagante come il primo, il secondo gruppo di modelli esprimeva la straripante fantasia del designer. Una voce fuori campo ha presentato i vari “giocattoli”, look fantastici che hanno preso vita sullo sfondo di una colonna sonora retrò e festosa, dopo note piuttosto malinconiche. Un’enorme outfit di crinolina ha aperto le danze, disegnando una forma triangolare con un diametro di circa 3 metri attorno al modello.

Thom Browne – AI 2022/23 – FashionNetwork.com

Poi è apparso un look a chele e coda di aragosta, seguito da un maglione-piumino e da un look aderente. Anche gli accessori non mancavano di audacia, con scarpe e borse a forma di cubi con scritte delle lettere dell’alfabeto, una borsa a forma di camioncino giocattolo e persino un labirinto sul manico di una bag.
 
Il trucco era ugualmente grafico, tanto da ricordare il colorato gioco di adesivi Colorforms. Thom Browne ha colto la scusa fornita da questo meraviglioso universo per esplorare proporzioni esagerate, con un abito a palloncino, grandi maglioni a trecce, impunture e maniche di camicia che praticamente spazzavano il pavimento.
 
Il finale dello show è stato quello tipico di Thom Browne, con coppie di modelle o modelli invitate a girarsi l’una di fronte all’altra, sfidate dal narratore a scoprire il loro vero io. Un momento commovente, ma un po’ imbarazzante, forse pensato per far rivivere al pubblico gli strani momenti della conoscenza di sé stessi.
 
O forse si è trattato solo di un modo per ricordare ai newyorkesi le circostanze normali in cui si rivolgono a uno sconosciuto e iniziano naturalmente una conversazione. In quel momento, il presentatore ha cominciato a cantare in playback “A Moment Like This” di Kelly Clarkson, ricordando uno spettacolo di drag queen, mentre accompagnava lo stilista a prendersi un meritato applauso.

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