Raggiunge nuovi livelli di sostenibilità il Lanificio dell’Olivo di Campi Bisenzio (FI), fondato nel 1947 e attivo nella produzione di filati fantasia per l’industria della maglieria e della aguglieria, di cui è uno dei leader mondiali, mentre punta a tornare ai 20 milioni di euro di fatturato pre-Covid alla fine di quest’anno.

In particolare, il Lanificio dell’Olivo ha ottenuto il livello Advanced su 3 iniziative del Framework della Roadmap di 4 Sustainability, protocollo promosso dal Consorzio Promozione Filati che costituisce un vero e proprio passaporto di sostenibilità, aggiornato annualmente con l’avanzamento dei livelli e degli indicatori significativi di implementazione delle iniziative di questa tabella di marcia ecologica.
Si tratta di “un riconoscimento importantissimo”, ha dichiarato a FashionNetwork.com Fabio Campana, Amministratore Delegato del lanificio toscano. “Tra i primi abbiamo aperto la strada della sostenibilità, sostenuti fin dall’inizio da Process Factory con il nostro programma Going Green, che copre tutti i settori chiave dell’eco-sostenibilità, dalla responsabilità sociale alla riduzione del rischio chimico, alla tracciabilità, all’utilizzo di energia pulita”.
Ottenere questo livello Advanced negli indicatori 4S Chemistry, 4S Materials e 4s People significa innanzitutto che l’azienda di Campi Bisenzio ha fatto proprio il concetto di eliminazione delle sostanze chimiche tossiche e nocive a tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente, adottando la metodologia ZDHC, sostituendo la chimica in uso con chimica sostenibile per una percentuale rilevante del proprio inventario, oltre ad aver avviato un sistema di monitoraggio continuo delle acque di scarico.
In secondo luogo significa che il lanificio ha definito come priorità d’intervento la realizzazione di prodotti con materiali caratterizzati da attributi positivi di sostenibilità, aver stabilito la preferenza per l’uso di materie prime sostenibili e aver sviluppato un sistema in grado di tenere traccia dei relativi volumi.
In terza battuta significa che l’azienda fiorentina ha individuato nella centralità della persona uno dei cardini del proprio modello di business con un alto livello di managerialità e chiarezza di governance, di presidio del tema della responsabilità sociale d’impresa, di diffusione della cultura della sostenibilità, di attenzione alle risorse proprie e della propria catena del valore, di cura degli spazi di lavoro e produzione.

Con il suo know-how unico nella filatura pettinata di fibre nobili come alpaca, mohair, cashmere, seta, le lane più fini, i cotoni e il lino, oltre alla ritorcitura di materiali pregiati per la creazione di effetti fantasia dai coloripiù svariati, Lanificio dell’Olivo è una realtà internazionale che genera i due terzi delle sue vendite all’estero, con Europa, Stati Uniti e Far East come prime aree di sbocco. “Nel 2021, ma anche nel 2022, probabilmente cresceremo di più all’estero, soprattutto in Francia”, fa sapere l’AD Fabio Campana.
“Grazie a questi nostri investimenti in sostenibilità, ma anche in capacità produttiva e logistica, nello stock service, nella formazione del personale e nei sistemi informativi, puntiamo ad incrementare significativamente il fatturato di 16 milioni di euro registrato nel 2021”, prosegue Campana. “Avevamo infatti previsto di chiudere il 2022 a 18-19 milioni di euro mesi fa, ma ora non solo conferimiamo queste cifre, ma pensiamo che potremmo anche lanciare il cuore oltre l’ostacolo e avvicinarci ai 20 milioni”.
A gennaio 2020 Ethica Global Investments S.p.A. ha acquisito dal Fondo Gradiente I e da Firme S.p.A., società facente capo alla famiglia fondatrice, la totalità del capitale sociale del Lanificio dell’Olivo S.p.A. L’operazione è stata realizzata tramite un Leveraged Buy Out al quale ha partecipato il top management della società.
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