Il marchio di calzature di Montegranaro Premiata presenta la seconda release del nuovo modello di scarpe sportive “John Low”, creato all’insegna dell’economia circolare, che grazie alla collaborazione con l’azienda conciaria Sciarada, nata nel 1977 a Castelfranco di Sotto (PI), gli ha permesso di misurarsi con un materiale estremamente innovativo, l’Evolo, uno suede in grado di eliminare sei passaggi su sedici rispetto al processo standard di lavorazione.

Il modello “John Low” di Premiata si pregia anche della tomaia in nylon rigenerato Limonta con filato Econylprodotto con rifiuti pre/post consumo come scarti industriali, reti da pesca e tappeti. Il fondo della sneaker è composto anch’esso da materiali naturali e riciclati.
La seconda serie delle “John Low” presenta colorazioni classic sul modello per l’uomo, con tonalità dai grigi ai navy, mentre si tinge di celeste e rosa, oltre alla scala di bianchi, nel modello da donna.
Ma come inseriscono le due aziende modelli realizzati in chiave sostenibile per l’ambiente all’interno dei loro processi produttivi? FashionNetwork.com ne ha parlato con Simone Castellani, direttore commerciale di Sciarada, e Carlotta Mazza, responsabile marketing e comunicazione di Premiata.
FashionNetwork.com: In che modo Sciarada pone oggi una produzione in chiave sostenibile per l’ambiente al centro della propria strategia aziendale, del processo decisionale e della creazione di valore?
Simone Castellani: Sono già diversi anni che Sciarada ha intrapreso la strada della sostenibilità, partendo da un’attenta analisi dei consumi con processi atti ad una riduzione importante dell’acqua e dell’energia elettrica impiegata. Inoltre dal 2018 abbiamo creato “Evolo”, certificato UNI EN ISO 14021:2016, che tramite un processo di riciclo e rigenerazione degli scarti di lavorazione del camoscio riesce a ridurre di circa il 66% l’acqua impiegata e del 36% l’utilizzo di prodotti chimici, senza aggiungere cromo ulteriore, con conseguente abbassamento di emissioni di CO2 fino al 50%. Ogni mq. di materiale trattato con questo procedimento, rispetto al suede standard emette 0,803 kg. di CO2 in meno, che sarebbe l’equivalente contenuto in 1.600 metri cubi d’aria.
FNW: Quanti sono i marchi con cui collaborate? Di quanto sono aumentati nel 2021 o aumenteranno quest’anno?
SC: Con Evolo collaboriamo ad ora con 20 clienti selezionati e che anche con il loro prodotto hanno scelto di rispettare alti standard sostenibili e di cura per la selezione dei materiali. Con Sciarada invece abbiamo accordi con circa 1.000 clienti worldwide che nel 2021 sono rimasti stabili, ma prevediamo un incremento per il 2022.

FNW: Qual è stato il vostro fatturato 2021? Ha superato i 20 milioni di euro pre-Covid? Qual è la previsione 2022 e quanto pensate che Evolo influirà sulle vendite?
SC: Il fatturato del 2021 è stato di poco al di sotto del 2019. I primi mesi di quest’anno sono andati molto bene quindi prevediamo un superamento dei numeri del 2019. Evolo sta crescendo molto, crediamo di poter arrivare ad un 20% sulla produzione totale per il 2022.
FNW: Qual è la percentuale del fatturato Italia/Estero? E i primi mercati?
SC: Le percentuali sono 65% Italia – 35% Estero. La calzatura resta il primo mercato di riferimento al momento a livello di numeri, subito seguito da pelletteria e abbigliamento, altre categorie molto importanti per noi.
FNW: Quanti dipendenti avete? Sono aumentati?
SC: Abbiamo 45 dipendenti, e una filiera di un centinaio di persone circa per tutti i processi produttivi. Non ci sono stati aumenti di personale al momento.
FNW: Come si caratterizza la seconda release della vostra partnership con Premiata per le calzature John Low?
SC: Questa seconda release è la conferma di una forte collaborazione tra le due aziende nell’ottica della sostenibilità. Abbiamo in comune una visione di azienda e di prodotto orientata sempre più all’ambiente e al valore delle risorse, questo non può che produrre ottimi risultati.
FNW: Oltre alle collaborazioni con Premiata, o con Mr. Porter, Vibram e Scarpa, ci sono altre iniziative o co-lab inedite con brand che avete in cantiere, o che sono appena state siglate?
SC: Si, molti brand affermati ed emergenti si sono avvicinati ad Evolo ultimamente e stiamo collaborando con loro per progetti futuri. Possiamo anticipare due collaborazioni molto importanti: New Balance e Chloé.

FNW: In che modo Premiata pone oggi una produzione in chiave sostenibile per l’ambiente al centro della propria strategia aziendale, del processo decisionale e della creazione di valore?
Carlotta Mazza: Per dare un ruolo centrale in un percorso di ecosostenibilità alla propria produzione, bisogna per forza creare una rete sinergica con i migliori produttori, che chiaramente abbiano lo stesso obiettivo di sviluppo. Uno di questi è sicuramente Sciarada (Evolo).
Il rapporto fornitore e produttore è fondamentale in quanto l’esigenze stilistiche e costruttive dell’uno devono guidare l’altro ad una ricerca esasperata di innovazione, sempre in chiave eco-sostenibile, che possa garantire però una qualità superiore alle lavorazioni tradizionali.
L’evoluzione avviene quando da un’esigenza specifica nasce una serie di proposte atte al miglioramento e al tempo stesso alla produzione di nuovi prodotti che sono il primo passo verso nuovi percorsi innovativi, che a loro volta stimolano anche, di ritorno, la creatività dei brand. Questo è in sintesi il nostro pensiero di creazione di valore.
FNW: Sono nei piani altre release per la partnership con Sciarada per le scarpe “John Low”? Pensate di utilizzare lo scamosciato Evolo non solo per le calzature, ma anche in altri progetti legati alla brand extension che avete in corso?
CM: Il rapporto Premiata e Sciarada è di vecchia data, sicuramente continuerà e non è escluso che possa prendere anche altre vie inesplorate. Per il momento però è prematuro parlarne.
Le “John Low” sono in continua evoluzione e come tutte le icone saranno il riferimento per ulteriori sviluppi nell’ambito dell’economia circolare che secondo noi è il percorso da seguire, dove l’obiettivo finale è non appesantire le discariche e consumare il meno possibile le materie prime.
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